Bassolino agita il Pd, renziani all'attacco: basta con i ras locali

Antonio Bassolino
di Marco Conti
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Lunedì 23 Novembre 2015, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 17:55

«Sono vecchi, da rottamare, ma poi quando vinci si dimentica tutto», chiosa un renzianissimo deputato in vena di pronostici. Si scoprirà solo dopo il 20 marzo, giorno delle primarie del Pd, se lo schema dell'autocandidatura di Antonio Bassolino a sindaco di Napoli ricalca quello a suo tempo adottato da Vincenzo De Luca. A marzo scorso l'attuale governatore della Campania si autocandidò e poi vinse su Cozzolino una battaglia che alla fine costrinse tutto il Pd a mettersi in fila.



RESURREZIONE

Lo stesso Renzi, malgrado pendesse sul capo di De Luca la legge Severino, non ha avuto poi esitazioni nell'appoggiare l'ex sindaco nella campagna elettorale vinta contro Caldoro. Ieri l'iniziale irritazione per il repentino passo avanti di Bassolino - che alle primarie appoggiò Renzi - si è un po' scolorita dopo le parole del sottosegretario Luca Lotti a commento di ciò che accade a Napoli: «Immagino ci saranno anche tanti altri candidati. Quel che conta è che il Pd faccia le primarie». E così al grido di ”trovatemene uno mejo”, rischia di consumarsi la scelta del Pd a Napoli con le primarie utilizzate alla stregua di un gerovital da parte di un ex sindaco ancora molto forte nel partito.



Un fenomeno che, da qui al 20 marzo, potrebbe allargarsi perché nella Roma commissariata si registra il grande attivismo di Francesco Rutelli che, al pari di Bassolino, vinse a Roma per la prima volta nel '93. Contro l'eterno ”rieccolo” della politica italiana si scaldano giovani parlamentari renziani- in testa Matteo Richetti - che continuano a preferire la rottamazione alla reincarnazione e chiedono al segretario «di vincere la battaglia contro i potentati locali». Renzi continua ad essere della stessa opinione, ma l'inquilino di palazzo Chigi in questo momento ha ben altre priorità e la riunione di oggi della direzione del Pd lo dimostra. Nel pomeriggio il ministro Paolo Gentiloni e il responsabile degli esteri del Pd Enzo Amendola illustreranno la situazione internazionale dopo gli attacchi dei terroristi del Daesh.



ASSEMBLEA

Trovare unità in un partito che «litiga su tutto» è un obiettivo a portata di mano e che potrebbe aiutare anche la successiva riunione della direzione del Pd che dovrebbe occuparsi delle regole delle primarie e della revisione dello statuto prima della convocazione dell'assemblea del partito. «Il nostro lavoro è a buon punto e penso possa essere discusso», sostiene Nico Stumpo, deputato della sinistra Pd e membro della commissione che da tempo lavora al progetto di un nuovo statuto. Tutto pronto, quindi, se non fosse che le elezioni amministrative sono ormai alle porte e c'è chi pensa sia ora opportuno concentrarsi solo sulle primarie in vista delle amministrative e poi concentrarsi sul referendum costituzionale che potrebbe tenersi il 18 ottobre.



All'accusa di non aver messo mano ancora al partito, Renzi intende rispondere con la kermesse fiorentina di metà dicembre.

Alla Leopolda del segretario del Pd la minoranza interna contrappone una sorta di contromanifestazione che si terrà a Roma alla quale potrebbe prendere parte anche l'ex sindaco Ignazio Marino.