La campagna - ha detto il ministro in una rara conferenza stampa - coordinerà gli sforzi per combattere il terrorismo in Iraq, Siria, Libia, Egitto e Afghanistan, ma non ha fornito indicazioni concrete su come possano procedere gli sforzi militari. «Ci sarà un coordinamento internazionale con le maggiori potenze e le organizzazioni internazionali - ha aggiunto - ... in termini di operazioni in Siria e Iraq».
L'Arabia Saudita come altri stati del Golfo (Emirati e Qatar) partecipano alla coalizione a guida Usa che combatte contro lo Stato Islamico, ma negli ultimi tempi il loro impegno era stato piuttosto limitato.
In particolare Riad e gli Emirati hanno spostato la loro attenzione sullo Yemen dove si sono impegnati con raid aerei contro i ribelli sciiti Huthi che per i loro interessi regionali rappresentano una minaccia molto più pressante. Non è detto quindi che l'impegno di questa coalizione contro il terrorismo vada necessariamente solo nella direzione auspicata dal presidente Obama. Accanto all'Arabia Saudita della coalizione faranno parte Giordania, Emirati, Pakistan, Bahrein, Bangladesh, Benin, Turchia, Ciad, Togo, Tunisia, Gibuti, Senegal, Sudan, Sierra Leone, Gabon, Somalia, Guinea, l'Autorità nazionale palestinese, Comore, Costa d'Avorio, Kuwait, Libano, Egitto, Libia, Maldive, Marocco, Mauritania, Niger, Nigeria e Yemen. L'Indonesia ed altri dieci paesi islamici, secondo il comunicato, hanno manifestato il loro appoggio alla coalizione.
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