El Chapo minaccia al Baghdadi:
«Ti strapperò il cuore»

El Chapo Guzman
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Sabato 12 Dicembre 2015, 12:20
El Chapo minaccia Al Baghdadi perchè il Califfo sta distruggendo i suoi traffici di droga mediorentali. Il mezzo che il boss della droga messicano Joaquin El Chapo Guzman avrebbe usato per convogliare le sue minacce, - una email, anche se «criptata» - è del tutto irrituale per un evaso e super-ricercato. Inoltre il sito web che ha lanciato l'informazione («cartel.blog») non ispira grandissima fiducia. Ma la rivista statunitense che accredita il messaggio è prestigiosa (Forbes) e comunque riporta l'attenzione su una connection fra Stato islamico e droga su cui mettono in guardia statisti ed esperti. Secondo Forbes, il capo del cartello di Sinaloa ha scritto ad Abu Bakr al Baghdadi mostrandosi furioso per il fatto che i jihadisti hanno ripetutamente distrutto le sue spedizioni di droga in Medio Oriente. «I miei uomini ti distruggeranno - avrebbe affermato El Chapo - il mondo non è vostro, strapperò cuore e lingua del prossimo bastardo che cerca di interferire con l'attività del cartello Sinaloa». Quindi, avrebbe aggiunto: «Il vostro Dio non può salvarvi dal vero terrore che i miei uomini vi infliggeranno se continuerete a contrastare le mie operazioni». La presunta minaccia sarebbe stata diffusa da uno dei figli del boss della droga, anche se - ammette la rivista - per alcuni si tratterebbe di una bufala. Accertato è invece che l'Isis sia implicato nel traffico di stupefacenti. Nello stimare in 80 milioni di dollari al mese i proventi dello Stato islamico, questa settimana la società di analisi IHS quotata alla Borsa di New York ha precisato che il 7% di questo flusso di denaro viene da donazioni o attività criminali come il commercio di droga e antichità. Tom Keatinge, un analista britannico del Royal United Services Institute (Rusi) alla fine del mese scorso aveva avvertito che l'Isis potrebbe di mettere le mani su alcune delle rotte più lucrose dell'eroina, quelle che dall'Afghanistan passano attraverso Iraq, Siria e Turchia. Ma ad indicare i flussi di stupefacenti intercettati dal Califfato è stato anche Francois Hollande: in una recente conferenza stampa assieme al collega Barack Obama, il presidente francese aveva dichiarato che - oltre a impianti petroliferi e mercanti di esseri umani - bisogna colpire anche «il traffico della droga». Sulla pagina delle opinioni del New York Times, Roberto Saviano a novembre aveva rilanciato: per colpire l'Isis nella sua struttura finanziaria è necessario «un significativo cambiamento nella gestione mondiale dell'economia»: oltre a mafie e riciclaggio di denaro, secondo il giornalista e scrittore napoletano «i governi devono smettere di tollerare» anche «il traffico di droga».
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