Arabia Saudita, definì la condanna a morte di un'artista "stile Isis": il governo gli fa causa

Ashraf Fayadh, l'artista palestinese condannato per aver abbandonato la fede islamica
di Giulia Aubry
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Venerdì 27 Novembre 2015, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 17:25


Il governo saudita farà causa all'utente Twitter che nei giorni scorsi ha definito la condanna a morte per apostasia dell'artista palestinese Ashraf Fayadh emessa da un tribunale del paese, come un "provvedimento stile Isis".

L'uomo sarebbe stato infatti accusato di aver abbandonato la fede islamica e promosso l'ateismo, una delle giustificazioni più frequenti per le esecuzioni perpetrate anche all'interno dei territori controllati da Daesh.



A scriverlo è il quotidiano filo-governativo Al Riyadh, ripreso dal Washington Post.

Non è la prima volta che il web, nelle sue molteplici articolazioni, associa l'Arabia Saudita a Daesh, l'autoproclamato Stato Islamico nei territori occupati in Siria e in Iraq. All'inizio di quest'anno Middle East Eye - il sito di informazione indipendente sul Medio Oriente il cui editore è David Hearst, già a capo della sezione esteri del quotidiano britannico The Guardian - aveva pubblicato uno studio comparativo sul codice penale saudita e quello imposto dal sedicente Stato islamico. Secondo Il Middle East Eye, come nel caso di Daesh, anche il codice penale dell'Arabia Saudita prevede la condanna a morte per blasfemia, omosessualità, tradimento e omicidio, la lapidazione per gli adulteri sposati, le frustate per quelli non sposati e il taglio degli arti per furti e rapine.

Già all'epoca l'Arabia Saudita aveva reagito. In un'intervista rlasciata alla NBC il ministro degli Interni, Generale Mansour al-Turki, ha giustificato l'uso della pena capitale nel Paese spiegando che l'applicazione della Sharia garantisce imparzialità e correttezza. Invece, ha specificato al-Turky «lo Stato Islamico non è legimittato da un sistema di giustizia riconosciuto a decidere chi uccidere. La dfferenza è evidente».

La decisione dell'Arabia Saudita di denunciare l'utente twitter ha naturalmente provocato una reazione tra gli utenti dei social. Molti profili twitter e reddit hanno postato l'hashtag #SaudiArabiaIsIsis ("l'Arabia Saudita è come Isis") chiedendo al governo del Paese di intentare una causa anche contro di loro. Secondo Vocativ.com, sito di informazione dal deepweb, sarebbero già migliaia gli account che avrebbero postato e condiviso l'appello in favore della libertà di opinione sui social ed, evidentemente, contro le politiche del governo saudita.