Pompei, Renzi e Franceschini inaugurano sei domus restaurate

Pompei, Renzi e Franceschini inaugurano sei domus restaurate
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Giovedì 24 Dicembre 2015, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 17:35

«L'Italia dice basta alle opere incompiute». Con queste parole il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha visitato e inaugurato le sei domus restaurate a Pompei insieme al ministro della Cultura Dario Franceschini. Il premier ha visitato sei domus appena restaurate nell'ambito Grande Progetto Pompei, che già dalle 13 di oggi saranno accessibili al pubblico: la Fullonica di Stephanus, la Casa del Criptoportico, la Casa di Paquius Proculus, la Casa del Sacerdos Amandus, la Casa di Fabius Amandio e la Casa dell'Efebo.

«Se l'Italia smette di piangersi addosso è nelle condizioni di tornare a essere quello che il mondo si aspetta che sia, un Paese forte, leader, faro», ha aggiunto il premier. Ai cronisti che provavano a chiedergli dell'attualità politica, ha risposto: «Oggi parliamo di restauri». Poi si è fermato a salutare le persone che erano all'ingresso degli scavi archeologici. Un dipendente degli scavi lo ha invitato a fermarsi per un caffè, ma Renzi ha gentilmente declinato: ripartirà subito dopo la visita, ha spiegato, per andare a casa a festeggiare il Natale.

L'augurio di Renzi «è quello di saper tornare a stupirsi e meravigliarsi di ciò che il Paese è e di combattere perché il bello possa vincere». «Facevamo notizia per i crolli, adesso facciamo notizia per i restauri», ha detto il premier. «Credo che l'Italia intera possa festeggiare questo bellissimo modo di farsi gli auguri di Natale», ha aggiunto.

Un buon segnale arriva dall'incremento dei visitatori: «Il sindaco mi ha detto che quest'anno ci sono stati 3mln 250mila visitatori a Pompei, il 20% in più rispetto all'anno prima - ha spiegato il premier - Un bell'aumento, ma non basta».

«Quanto avvenuto a Pompei nell'ultimo anno e mezzo dimostra che quando in Italia sappiamo lavorare come una squadra vinciamo anche le sfide più difficili - ha spiegato Franceschini - Oggi i colleghi ministri ci dicono siete riusciti a vincere una sfida impossibile, facendo squadra ne vinceremo molte altre».


Le domus
Si tratta della Fullonica di Stephanus, la Casa del Criptoportico, la Casa di Paquius Proculus, la Casa del Sacerdos Amandus, la Casa di Fabius Amandio e la Casa dell'Efebo. Il restauro degli ambienti è stato portato a termine dalla Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia grazie ai fondi del Grande Progetto Pompei, che ammontano in totale a 105 milioni di euro e che stanno restituendo splendore ai grande sito archeologico, un dei più visitati al mondo, dopo anni di crolli e dnaneggiamenti dovuti alla mancanza di manutenzione. Tra i siti che verranno riaperti oggi spicca uno degli edifici storicamente più ammirati dai turisti, la fullonica di Stephanus, che era una tintoria per il trattamento delle stoffe che venivano colorate in una grande vasca posta al centro dell'edificio. L'apertura sarà anche l'occasione per fare il punto sull'avanzamento dei lavori del grande progetto Pompei. Il sito archeologico, come accade da due anni, rimarrà chiuso il giorno di Natale e il 1 gennaio, ma dal 26 dicembre al 10 gennaio Scabec (società campana beni culturali), propone due percorsi inediti che guideranno gli ospiti alla scoperta delle domus appena restaurate e di aree normalmente chiuse al pubblico. I percorsi (informazioni dettagliate su www.campaniartecard.it) sono: «Di domus in domus» che prevede la visita all'antica «tintoria» Fullonica di Stephanus dove sarà illustrato il trattamento dei tessuti utilizzato dagli antichi romani, ai quattro ambienti termali della Casa del Criptoportico; alla Casa di Paquius Proculus, con le sue scritte elettorali; alla Casa del Sacerdos Amandus, con le pitture del triclinio che riprendono le imprese degli eroi e all'attigua Casa di Fabius Amandio un esempio di piccola casa del ceto medio. Il tour si conclude con la Casa dell'Efebo, una ricca dimora di mercanti che si distingue per il lusso e il fasto delle decorazioni delle pareti e dei pavimenti. Il secondo percorso proposto è «Memorie e suggestioni - viaggio dal 79 d.C.

ad oggi» che prevede la visita all'Anfiteatro e alla Piramide, realizzata dall'architetto Francesco Venezia che custodisce i calchi, e la Palestra Grande, un tempo utilizzata per l'educazione fisica della juventus e arricchita dalla mostre degli affreschi provenienti dalla Villa di Moregine.

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