Caso appalti, dopo l’indagine interna l’ex cda della Rai non informò i pm

Caso appalti, dopo l’indagine interna l’ex cda della Rai non informò i pm
di Claudio Marincola
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Sabato 21 Novembre 2015, 02:27 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 14:43
La Rai sospese alcuni dirigenti «per condotte disciplinarmente rilevanti» ma non trasmise all’autorità penale le risultanze dell’audit interno. Eppure i fatti sui quali si stava indagando apparivano sin dall’inizio di una certa gravità. Al punto che si decise tout court di abolire la struttura ”Appalti” che dipendeva dalla Direzione produzione e accentrare tutte le attività all’interno della Direzione acquisti. La ricostruzione emerge dalla risposta - protocollo riservato - inviata dall’azienda di Viale Mazzini all’interrogazione presentata dal segretario della commissione parlamentare di Vìgilanza Rai, il democrat Michele Anzaldi. Con qualche ora d’anticipo si era dimesso il direttore degli Affari legali, Salvatore Lo Giudice, (figlio di Enzo Lo Giudice, l’ avvocato che difese Bettino Craxi).



SEI INVIATI IN VIETNAM

Le indagini sugli appalti ottenuti dalle società dei David e Danilo Biancifiore scattarono nel settembre del 2013 in conseguenza di una segnalazione anonima. Il servizio audit della Rai accertò anonalie e lo comunicò all’allora presidente Tarantola: costi lievitati per l’acquisto di apparecchiature per il Festival di Sanremo o per altre trasmissioni di punta come Ballarò e per la compravendita di immobili e studi del servizio pubblico. Appalti dietro i quali si celerebbe, a detta degli stessi fratelli Biancifiore, un giro vorticoso di mazzette.



La presidente Tarantola analizzò gli atti dell’indagine - 37 dossier - e ne mise a conoscenza il cda, del quale faceva parte all’epoca anche l’ex magistrato di Mani Pulite, Gherardo Colombo. Il fascicolo passò per competenza al magistrato della Corte dei conti designato a partecipare senza diritto di voto alle riunioni del cda. E lì si fermò. Non fu inviato all’autorità giudiziaria.



Rischia intanto di diventare un caso anche la trasferta degli inviati Rai in Vietnam al seguito del capo dello Stato Mattarella. Le testate Rai hanno schierato ben 6 inviati. Anzaldi - sempre lui - ha chiesto al presidente della Vigilanza Roberto Fico di fare «chiarezza» anche sul passaggio alle newsroom, approvato 9 mesi, ma ancora fermo al palo. L’accorpamento delle testate avrebbe comportato un risparmio di 70 milioni di euro l’anno.



IL CONSUNTIVO

Intanto ieri il cda della Rai ha approvato all’unanimità il consuntivo provvisorio del primo semestre chiuso, a livello consolidato, con una perdita di 17,8 milioni contro il rosso di 77,9 milioni dello stesso periodo del 2014. A sua volta, la capogruppo ha chiuso con un disavanzo di 25,5 milioni contro la perdita di 78,4 milioni del 2014. Va osservato che il risultato del primo semestre 2015 è stato condizionato sul fronte dei ricavi dagli effetti della norma che ha ridotto di circa 82 milioni su base annua i ricavi da canone. Infine, per i meccanismo di rotazione dell’interim, Giancarlo Gioielli è stato indicato direttore responsabile di RaiNews24
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