Alla Clinton Foundation di Midtown Manhattan Zingaretti è arrivato in anticipo, ingannando l'attesa con un caffè da Principe, insieme all'ambasciatore italiano negli Stati Uniti Armando Varricchio. Pochi minuti prima delle 16.00 ora locale ha varcato l'ingresso di 1633 Broadway ed è salito al quinto piano, dove ad aspettarlo c'era Bill Clinton. I due si sono scambiati alcuni convenevoli e poi si sono messi al lavoro.
L'incontro è durato in tutto un'ora ed è stato propedeutico all'avvio di una nuova fase, «di un rapporto» fra i democratici «come baluardo contro le destre».
Non solo Clinton. L'agenda di Zingaretti negli Usa è fitta di appuntamenti. In serata una visita alla sede del Pd di New York in occasione dell'elezione del segretario e un faccia a faccia con il sindaco della Grande Mela Bill De Blasio, che di recente ha abbandonato le sue aspirazioni presidenziali. È ora un altro ex sindaco della Grande Mela ad accarezzarle: Michael Bloomberg.
La seconda tappa della visita americana di Zingaretti è a Washington, dove nelle prossime ore vedrà la speaker della Camera Nancy Pelosi, terza carica dello stato e volto dell'indagine per un possibile impeachment del presidente Donald Trump.
Il segretario del Pd ha in programma anche incontri alla Casa Bianca con esponenti del Consiglio di Sicurezza Nazionale, che ha in carico fascicoli importanti di politica estera e sicurezza, ma gioca anche un ruolo non secondario in questioni come quelle commerciali, a partire dal delicato dossier dei dazi Usa che ultimamente hanno colpito anche alcuni prodotti del made in Italy.
© RIPRODUZIONE RISERVATA