Italia uscita dalla Via della Seta. Tajani: «Non è un'azione negativa, puntiamo a ottimi rapporti con Pechino»

Il memorandum con l'Italia - unico Paese del G7 ad aderire - era stato firmato dal primo governo Conte nel 2019

Italia uscita dalla Via della Seta. Tajani: «Non è un'azione negativa, puntiamo a ottimi rapporti con Pechino»
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Mercoledì 6 Dicembre 2023, 12:58 - Ultimo aggiornamento: 13:59

L'Italia è uscita ufficialmente dalla Via della Seta. La mossa ufficializzata nei giorni scorsi con una nota consegnata a Pechino. La decisione è stata preceduta da una missione in Cina del segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia in estate e a seguire dalla visita del ministro degli Esteri Antonio Tajani: incontri in cui è stata confermata l'intenzione di coltivare il partenariato strategico tra i due Paesi e in cui sono stati avviati fra gli altri i passi preparatori per la visita del capo dello Stato Sergio Mattarella l'anno prossimo in Cina. 

Cos'è la Via della Seta

La cosiddetta Belt ad Road Initiative, lanciata da Xi Jinping nel 2013, è uno dei cardini del piano del Dragone per rafforzare la propria economia attraverso una rete di infrastrutture fra tre continenti che favorisca gli scambi.

Il memorandum con l'Italia - unico Paese del G7 ad aderire - era stato firmato dal primo governo Conte nel 2019. L'esecutivo guidato da Giorgia Meloni doveva decidere se rinnovarlo o meno entro la fine del 2023.

Tajani: «Non è un'azione negativa, puntiamo a ottimi rapporti con la Cina»

«La via della Seta non è la nostra priorità, abbiamo visto che non ha prodotto gli effetti sperati, anzi. Chi non è parte del percorso della via della Seta ha avuto risultati migliori», ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani ospite del forum Adnkronos, sul fatto che nei giorni scorsi la Farnesina ha inviato all'Ambasciata cinese una lettera nella quale si comunicava che il Memorandum - a quattro anni dalla sigla del Belt and Road Initiative - non verrà rinnovato a scadenza. Detto questo, aggiunge Tajani, «la non partecipazione alla via della Seta non significa che sia un'azione negativa nei confronti della Cina, significa poter continuare ad avere ottimi rapporti e lavorare intensamente sugli aspetti commerciali per rafforzare la nostra presenza sul mercato. Abbiamo già convocato a Verona la riunione intergovernativa Italia-Cina per affrontare tutti i temi di commercio internazionale. Continua ad esserci ottimi relazioni e rapporti, pur essendo un Paese che è anche un nostro competitori a livello globale».

 

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