Stage gratis di 6 mesi alla Camera, polemica sul bando: «Neanche un rimborso spese». La precisazione di Montecitorio

Il bando riservato a «studenti particolarmente meritevoli»

Montecitorio, sei mesi di stage alla Camera, ma senza retribuzione: scoppia la polemica
di Riccardo Palmi
4 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Novembre 2023, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 20:40

Sei mesi di stage a Montecitorio per «dieci studenti particolarmente meritevoli». Una bella opportunità per qualche universitario desideroso di muovere i primi passi nel mondo delle istituzioni e della politica.

Scorrendo il bando – che scade il 23 novembre – c'è però un punto che ha destato parecchie polemiche: di retribuzione, nessuna traccia. Neanche un rimborso spese o un buono pasto.

Cameriere licenziato, assente 4 anni su 18 di lavoro. Il giudice: «Provvedimento giusto»

La denuncia

A denunciare il fatto è il sito La Repubblica degli Stagisti, da sempre attento a evidenziare vicende di questo tipo. I dieci selezionati dovranno «elaborare studi o ricerche utili per le strutture amministrative della Camera». Lo stage nasce da una convenzione tra la Camera dei deputati e la Fondazione Crui. Nessuna norma, sia chiaro, impone per i tirocini curriculari alcuno stipendio: ma la buona prassi sarebbe quella di riconoscere quantomeno un rimborso intorno ai 500 euro. Qui invece, niente. E dire che le università convenzionate sono parecchie, e sparse in tutta Italia, per cui molti studenti vincitori – dato che ovviamente si richiede la loro presenza a Montecitorio – devono mettere in conto anche il costo di un affitto a Roma per tutto il periodo necessario.

Soumahoro espulso dalla Camera? Seggio a rischio per «irregolarità sui fondi elettorali». Il deputato: «Sono sereno» 

Il bando

Nel bando si legge poi che «il conseguimento del titolo di laurea prima della conclusione del tirocinio comporta l’immediata esclusione dal tirocinio stesso». Un tentativo –  sottolinea il sito che lancia la denuncia –  per evitare che lo stagista, una volta laureato, possa chiedere di riconfigurare lo stage da curriculare a extracurriculare (che prevede invece un rimborso spese obbligatorio). E ancora, a scanso di equivoci, chi verrà selezionato dovrà compilare una dichiarazione di questo tenore: «Il tirocinio curricolare svolto presso la Camera dei deputati non può in alcun modo e a nessun effetto configurarsi come rapporto di lavoro, né può dar luogo ad aspettative di futuri rapporti lavorativi o ad oneri a carico della Camera».

Come a dire, nessuna pretesa per il futuro. A questo punto, però, sorge una domanda: se gli studenti meritevoli li facciamo lavorare gratis, che cosa spetta a quelli meno bravi?

La precisazione della Camera

Non si tratta affatto di lavoro non retribuito, si precisa da Montecitorio. È un’iniziativa di formazione, già in corso da diversi anni sulla base di una convenzione con la Conferenza dei Rettori delle Università italiane - analogamente, peraltro, a quanto avviene per altre Istituzioni pubbliche -, nata dalla volontà di corrispondere a richieste provenienti dalle stesse Università. Essa offre agli studenti meritevoli la possibilità di affinare il processo formativo e di apprendimento, di svolgere un’esperienza di conoscenza delle dinamiche istituzionali estremamente qualificante anche ai fini delle future scelte professionali, favorendo la conoscenza di procedure e funzioni degli organi parlamentari e delle strutture amministrative a supporto di quest’ultimi. Al termine di tale periodo, durante il quale è previsto l’accesso gratuito ai servizi di ristorazione della Camera, si richiede agli studenti di elaborare un documento che sintetizzi le esperienze maturate durante il tirocinio. L’iniziativa non discende, quindi, certo dall’esigenza della Camera di reperire forza-lavoro. Per lavorare alla Camera, come noto, occorre superare un concorso e, a questo scopo, l'Istituzione delibera appositi bandi pubblici. Si tratta invece di un percorso curriculare che negli anni ha raccolto consolidati riscontri positivi da parte degli studenti, in linea con le norme di legge e che fa parte di un più ampio programma dell’Istituzione parlamentare di apertura all’esterno e di supporto a progetti che hanno come finalità la più ampia informazione dei meccanismi di funzionamento delle Istituzioni.

La conferenza dei rettori

A proposito del dibattito che si è sviluppato nella giornata di oggi sui tirocini curriculari banditi da Camera dei Deputati e CRUI, la Conferenza dei Rettori ribadisce che si tratta di un programma attivo ormai dal 2021 e che riscuote il vivo interesse delle università e, in prima istanza, degli studenti. In media a ogni bando partecipano 60 atenei e si candidano 250 studenti. Nello specifico le attività previste dal programma offrono agli studenti meritevoli un’opportunità per arricchire il percorso formativo, svolgendo con risultati molto positivi un periodo di approfondimento delle dinamiche istituzionali, analogamente ad altri programmi attivi da più di due decenni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA