Per il momento niente riaperture, anzi. Il nuovo decreto legge che il ministro Roberto Speranza presenterà tra poco al Senato dovrebbe sostanzialmente continuare la linea del rigore e allontanare quindi la possibilità che a partire dal 5 marzo (data di scadenza del Dpcm varato il 16 gennaio dal governo Conte bis e ancora in vigore) ci possano essere dei concreti allentamenti sulle restrizioni.
Restano le fasce di colore
In particolare, si continuerà con il sistema dei colori e degli interventi mirati. Per cui le aree dove i dati mostrano l'evidenza di una circolazione più alta del virus, anche per i timori che riguardano la presenza crescente delle mutazioni (entro marzo la variante inglese diventerà predominante secondo l'Iss e il Cts), andranno ancora in lockdown. Diventeranno cioè zona rossa. Mentre nelle zone ritenute ad alto rischio ma con dati un po' meno "pesanti" scatterà invece la fascia di arancione "scuro".
Seconde case
Per queste ultime - in cui al momento è consentito recarsi solo con il proprio nucleo familiare e solo a patto di poter provare di esserne proprietario o averla affittata prima del 14 gennaio 2021 - si tratta dunque di un concreto inasprimento pensato per evitare un'ulteriore diffusione delle varianti.
Così in particolare, in zona rossa, dove già bisogna giustificare ogni spostamento anche all'interno del proprio comune, non sarà consentito raggiungere la seconda abitazione. E lo stesso divieto è previsto in tutti quei comuni (già numerosissimi in Lombardia ed Emilia Romagna) che si trovano già in fascia arancione ma hanno adottato ulteriori restrizioni locali. Si tratta in pratica di una sorta di livello intermedio, quasi chirurgico, di intervento che prova a limitare l'esplosione dei contagi prima che si renda necessario il lockdown più esteso.