Le truffe agli anziani, i borseggiatori in metropolitana. L’accattonaggio dei minori e gli attivisti che bloccano le strade tra ingorghi e disagi. Nel pacchetto sicurezza varato dal governo c’è un “sotto-pacchetto” sulla micro-criminalità. Reati minori, che raramente portano alla detenzione. Ma di grande impatto sulla “percezione di sicurezza” dei cittadini.
IL GIRO DI VITE
Come le truffe a danno di anziani e persone fragili, una piaga che si fa più profonda.
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METRO E STAZIONI
Nel pacchetto rientra un importante giro di vite contro i borseggiatori su bus e metropolitane e sul fenomeno dell’accattonaggio. Sul primo fronte il disegno di legge dispone il divieto di accesso nelle metro, nelle stazioni ferroviarie e nei porti per «chi è già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi». L’obiettivo, spiegano dal Viminale, è rafforzare il cosiddetto “Daspo urbano” per allontanare i “recidivi” dalle zone più frequentate. Non solo chi commette reati. Il divieto varrà anche, si legge nel testo, per chi «viene trovato in stato di ubriachezza, compie atti contrari alla pubblica decenza ovvero esercita il commercio abusivo».
È insomma una stretta pensata per mettere un freno a chi attenta al “decoro urbano”, ad esempio nei dintorni delle stazioni di grandi città come Roma, Milano e Napoli. Venditori ambulanti illegali, mendicanti. Ma sono censurate anche condotte come «la prostituzione con modalità ostentate» e «l’accattonaggio con modalità vessatorie o simulando deformità o malattie o attraverso il ricorso a mezzi fraudolenti». E ancora, il daspo urbano del Questore interverrà per allontanare chi viola «divieti di stazionamento o di occupazione di spazi, limiti la libera accessibilità e fruizione di infrastrutture ferroviarie, aeroportuali marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano». Oltre a chi commette accattonaggio, il testo del governo mette nel mirino chi “induce” a chiedere soldi per strada minori di 16 anni «invece di mandarli a scuola» o ancora «li costringe con la violenza e la minaccia». La lista è lunga, la stretta securitaria e normativa dovrà essere messa alla prova dei fatti. Questa è comunque la via scelta dal governo con una mossa che vuole rispondere anche alle continue lamentele dei sindaci italiani alle prese con la micro-criminalità che spaventa i cittadini e fa scappare i turisti.