Facciamo un salto nel futuro, nel 2050: passeggiando in Italia troveremo meno persone perché la popolazione è destinata a diminuire dagli attuali 59 milioni a 54,4 (con la prospettiva, nel 2080, di scendere sotto i 46 milioni). Le famiglie senza figli saranno quanto quelle che invece ne hanno. Negli anni Cinquanta del futuro, guardandoci intorno vedremo molti capelli bianchi o tinti perché un italiano su tre avrà più di 65 anni, per la precisione sarà il 34,5 per cento con tutti i problemi che ne conseguiranno nella tenuta dell’economia e dei servizi sanitari e sociali. E faticheremo, al contrario, a trovare dei bambini o degli adolescenti, perché coloro che avranno 14 anni nel 2050 saranno solo l’11,2 per cento della popolazione. Detta in un altro modo: ci saranno tre anziani per ogni under 14. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2022 a circa uno a uno nel 2050.
Solitudine
Gli ultra sessantacinquenni saranno sempre più spesso soli perché avranno una rete familiare molto più sguarnita.
Verso sud
Il report dell’Istat racconta anche che le famiglie formate da una sola persona crescerà così come quelle con un solo genitore a causa delle separazioni (con conseguente incremento delle vendite delle pesche se vogliamo fare un riferimento al dibattito sulle scelte dei pubblicitari di questi giorni): «Tra vent’anni sarà composto da una persona sola il 37,5% delle famiglie». E una parte d’Italia che attualmente ha più giovani è destinata a perdere questo primato. Spiega ancora l’Istat nel report: «Tra le future trasformazioni demografiche va evidenziato il marcato processo di invecchiamento del Mezzogiorno. Per quanto tale ripartizione geografica presenti ancora oggi un profilo per età più giovane, l’età media dei suoi residenti transita da 45,3 anni nel 2022 a 49,9 anni nel 2040, sopravanzando il Nord che nel medesimo anno raggiunge un’età media di 49,2 anni, partendo nell’anno base da un livello più alto, ossia 46,6 anni. Guardando alle prospettive di lungo termine, il Mezzogiorno rallenterebbe ma non fermerebbe il suo percorso, raggiungendo un’età media della popolazione prossima ai 52 anni. Invece sia il Nord (50,2 anni) sia il Centro (50,8) avrebbero già avviato un percorso di rallentamento del processo di invecchiamento».