Crisi di governo, Massimiliano Romeo: «Un bis giallo-verde? Mai dire mai. Se vanno con Renzi è un tradimento»

Massimiliano Romeo: «Un bis giallo-verde? Mai dire mai. Se vanno con Renzi è un tradimento»
di Simone Canettieri
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Martedì 20 Agosto 2019, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 13:50

Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato, oggi cadrà il governo?
«Vediamo in aula cosa dirà il presidente Conte e, in base a quello che dirà il premier, ci sarà la replica di Matteo Salvini. Diciamo che al momento non ci sono atteggiamenti pregiudiziali».
Ma la Lega ritirerà la mozione di sfiducia a Conte?
«La mozione di sfiducia al premier non è stata calendarizzata, in base alle comunicazioni che farà in aula si potranno presentare però delle risoluzioni. Vedremo cosa accadrà a Palazzo Madama».
Ma è possibile una pax gialloverde? Magari con un Conte-bis?
«La via maestra rimane quella delle elezioni: Salvini ha fatto la cosa più sensata che poteva fare, certificando che questo governo era arrivato al capolinea. Così non si poteva più andare avanti. Dalla campagna elettorale delle Europee in poi tutto è stato impantanato. Per noi c’è sempre stato il voto. Poi è venuta fuori l’ipotesi di un’alleanza Renzi-Boschi -M5S: una tragedia».
Addirittura.
«Eh, sì. Il nostro Paese perderebbe sovranità, ritorneremmo sotto lo schiaffo della Merkel. Stento a credere che i miei colleghi del M5S possano spingersi fino a tanto».
I segnali di Salvini degli ultimi giorni sono distensivi nei confronti dei grillini. State provando una retromarcia?
«No, nessuna marcia indietro».
Si può arrivare a una tregua o il governo è morto? 
«Mi sta chiedendo se è possibile una nuova esperienza gialloverde? Mai dire mai. Certo dovrebbe essere un governo del sì. Come non è stato finora».
Salvini ha detto che ha il telefono sempre acceso: ci sono stati segnali di riavvicinamento in queste ore tra il M5S e il vostro “Capitano”?
«Del telefono di Matteo risponde Matteo, non io».
Pare che oggi Conte dopo il discorso in Aula salirà al Colle per dimettersi: le risulta?
«Se Conte dovesse dimettersi si aprirebbero le consultazioni e la parola passerebbe al presidente della Repubblica. Per noi non esistono altre maggioranze: un governo che metta insieme Renzi e il M5S sarebbe clamoroso».
La Lega ha il timore di finire all’opposizione?
«Se dovessi fare un calcolo utilitaristico direi di no. Anzi, con un esecutivo M5S-Renzi noi arriviamo in pochi mesi al 60%. Ma è giusto dare la parola agli italiani».
Lei nomina sempre Renzi, ma è vero che tra Salvini e Zingaretti ci fosse un accordo per il voto subito in caso di crisi?
«Non so di questi accordi. Di sicuro, dopo questo governo c’erano e ci sono solo le elezioni».
Ma la vostra apertura sul taglio dei parlamentari sembra un modo per dare fiato all’esecutivo: è così?
«Noi siamo disponibili a tagliare i parlamentari per coerenza».
Dunque per lei è finita.
«Era tutto fermo. Mancano i decreti di attuazione allo Sblocca-cantieri, la riforma della giustizia è stata approvata salvo intese. E poi le Autonomie...Tutto bloccato, dai».
Lei crede a un esecutivo M5S-Pd?
«Io sinceramente stento a credere che il M5S voglia andare con Renzi. Sull’Europa e sulle banche, e faccio i primi esempi che mi vengono in mente, tra noi e il M5S ci sono visioni comuni. Ora, immaginare una commissione sulle banche con Paragone e Boschi mi fa sorridere. Se con noi il M5S ha dimezzato i consensi, questa è la loro vulgata, con il Pd li azzererebbe».
Ma Salvini non è stato troppo avventato ad aprire una crisi senza capirne il punto di caduta?
«Salvini è stato coraggioso e coerente. Non abbiamo paura, le scelte del nostro segretario sono state a lungo meditate e fatte unicamente per il bene del paese e dei cittadini».
 

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