Un ultimo passaggio in commissione (oggi), per correggere quella "svista" che dirottava 450 milioni di fondi ai Comuni senza che fossero state previste le coperture. Poi di nuovo alla Camera per il voto finale e - archiviato Natale e Santo Stefano - l'ultima tappa al Senato. Arriva al rush finale la legge di Bilancio, la manovra da 35 miliardi di euro che deve essere approvata entro il 31 dicembre da entrambi i rami del Parlamento pena l'esercizio provvisorio. Uno scenario che il governo è deciso a scongiurare con ogni mezzo, perché rappresenterebbe un segnale negativo per i mercati e pure una sconfitta per l'esecutivo a guida Giorgia Meloni. Tanto che era stata la stessa premier, nei giorni scorsi, ad agitare lo spauracchio della seduta fiume a Montecitorio (anche il 25) pur di raggiungere l'obiettivo. Un'immagine che aveva fatto tremare molti deputati, sia di maggioranza che di opposizione, e soprattutto i non romani, non esattamente entusiasti all'idea di mangiare il panettone tra i banchi della Camera.
Manovra, il testo torna in Commissione Bilancio: si va verso voto di fiducia il 24 dicembre
Il calendario
Non dovrebbe essercene bisogno, se tutto andrà secondo i piani di Palazzo Chigi.
Le diverse opzioni
Passato Natale e Santo Stefano, e quindi martedì 27 dicembre, sarà la volta di Palazzo Madama, già convocato per quella data. I senatori avranno così cinque giorni a disposizione (includendo anche San Silvestro) per dare il loro ok al testo, che deve essere approvato nella stessa versione licenziata da Montecitorio: se così non fosse, e dunque se al Senato venissero approvati emendamenti diversi, sarebbe necessario un ulteriore passaggio alla Camera. Se invece la legge venisse approvata così com'è, magari senza mettere la fiducia (per consenitre un tempo di discussione un po' più esteso), l'incubo esercizio provvisorio potrebbe essere definitivamente scongiurato.