Ai familiari delle vittime, la ministra ha manifestato la sua vicinanza «come donna e come madre», ma ha anche detto di averli voluti incontrare «per sentire la loro voce». «So bene - ha aggiunto - che i figli e la madre di quattro ragazzi non torneranno più: oltre all'emozione nel vivere il loro dolore, che non si rimarginerà mai, ho voluto incontrarli per dare il segnale che l'amministrazione dell'Interno, per quanto di propria competenza e anche oltre, ci sarà e provvederà nei termini che ho detto».
Dopo l'incontro la titolare del Viminale ha partecipato al Comitato, indetto dal prefetto Antonio D'Acunto.
In prefettura è arrivato anche il capo della Polizia Franco Gabrielli. «Si chiede giustizia, avere giustizia e capire di chi sono le responsabilità e su questo la ministra è stata molto chiara e vicina - ha spiegato Luigina Bucci, presidente del Co.Ge.U., Il comitato dei genitori unitario, nato spontaneamente dopo la tragedia -: anche lei si augura che vengano fuori i responsabili e che si arrivi alla verità. Rappresentiamo i genitori, una comunità lacerata e ferita da quello che è successo quella sera - ha aggiunto -, insieme a noi ci sono i ragazzi che lavorano attivamente per arrivare a un codice etico, un regolamento più serio per i locali che gestiscono eventi per minori: non ci sono delle norme rivolte ai gestori dei locali che gestiscono eventi per minori, però il codice etico è ancora uno strumento volontario, embrionale, un punto di partenza. Ci auguriamo che, cosi come ci ha detto la ministra, venga aperto un tavolo di riflessione per dare più valore a questo codice perché è questo che ci chiedono i ragazzi».
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