Il presidente argentino Milei incontra Mattarella e Meloni, ecco cosa c'è nell'agenda politica sul tavolo

Il nuovo presidente argentino Javier Milei è in visita ufficiale in Italia, dopo Papa Francesco incontra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni. L'obiettivo è quello di instaurare buoni rapporti politico economici

Milei incontra Mattarella e Meloni, l'agenda sul tavolo
di Monica De Chiari
4 Minuti di Lettura
Lunedì 12 Febbraio 2024, 18:07

Prima visita di Stato in Italia per il neoeletto presidente argentino, Javier Gerardo Milei, nel corso della quale ha incontrato questa mattina Papa Francesco e oggi pomeriggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni. A due mesi dal suo insediamento, il nuovo ultraliberista presidente argentino, è in visita di stato in Europa e dopo essersi recato in Israele, da venerdì è in Italia.

La delegazione

Ad accompagnarlo c'è una delegazione particolarmente folta, a partire dalla ministra degli Affari esteri, Diana Mondino, il ministro dell'Interno, Guillermo Francos, la ministra del Capitale umano, Sandra Pettovello, la segretaria generale della Presidenza, Karina Milei, sorella del presidente, e il segretario per il Culto, Francisco Sánchez. C'è anche un rabbino nella delegazione argentina giunta in Italia, proveniente da Tel Aviv, che accompagna il presidente nei suoi appuntamenti in Vaticano e con le autorità italiane.

Si tratta del rabbino Axel Wahnish, peraltro già designato da Milei nuovo ambasciatore dell'Argentina in Israele, con l'intenzione dichiarata di spostare l'Ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.

L'incontro con Papa Francesco 


L'obiettivo della visita italiana? Cercare nuove sponde politiche con l'aiuto di Giorgia Meloni e tentare di ricucire i rapporti con la chiesa di Papa Francesco. Con Papa Bergoglio la questione sembra essere particolarmente delicata. Nel corso della campagna elettorale il presidente Milei non aveva mancato di esprimere opinioni tutt'altro che positive nei confronti del capo della Chiesa, definendolo un «gesuita che promuove il comunismo», un «rappresentante del Male nella Casa di Dio» e «persona nefasta». Ma, come detto dal vescovo di Buenos Aires, Jorge Inacio Garcia Cuerva, «il Pontefice è un uomo capace di perdonare e riconosce l'importanza delle relazioni istituzionali».  La speranza è quella di riuscire a recuperare e convincere Bergoglio a tornare in Argentina, una mossa che aumenterebbe la sua popolarità pubblica dato che sono dieci anni che papa Francesco non ritorna nel suo paese. Un primo passo in avanti è stato fatto durante la canonizzazione della beata argentina Maria Antonia de Paz y Figueroa, avvenuta domenica 11 febbraio, la prima monaca argentina a diventare santa. Tra i due, infatti, ci sono stati abbracci e sorrisi.

L'agenda politica 


Ancora più attesi gli incontri con i rappresentanti delle istituzioni italiane, più di tutti il bilaterale con Giorgia Meloni. Tra i due c’è sempre stata molta stima, è stata la stessa leader di Fratelli d’Italia a definire Milei «una personalità affascinante» e ha congratularsi per prima dopo la sua vittoria elettorale. L'obiettivo della numero uno di Palazzo Chigi è quello di creare un asse Roma-Buenos Aires per avere una sponda in più nei tavoli internazionali e di conseguenza maggiore peso nei processi decisionali. Per l’inquilino della Casa Rosada impegnato nella "dollarizzazione" dell’economia e con la privatizzazione delle più importanti aziende statali, la visita è l’occasione per un’operazione di “diplomazia commerciale”, tesa a intensificare i rapporti economici tra i due Paesi in un momento in cui l'Argentina ha forte necessità di incrementare gli investimenti. E infatti, gli “ambasciatori” di questa parte del programma saranno gli imprenditori, una trentina, che lo accompagnano e che martedì parteciperanno a un business forum di Confindustria, alla ricerca di nuove opportunità imprenditoriali.


Ma la sua presenza nella capitale non è gradita non solo alle opposizioni argentine, ma anche a quelle italiane. I parlamentari dell’Alleanza Verdi Sinistra Italiana, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, hanno attaccato la premier e definito Milei come «l’esempio più lampante di una bruttissima destra, violenta e volgare nel linguaggio e nell’azione quotidiana, espressione di poteri economici e finanziari famelici e irrispettosi delle regole democratiche». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA