Elezioni regionali, in Sardegna il test (europeo) di Meloni e Schlein

Elezioni regionali, in Sardegna il test (europeo) di Meloni e Schlein
di Francesco Bechis
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Domenica 18 Febbraio 2024, 20:29 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 00:43

Un test locale sì, ma solo sulla carta. Perché in Sardegna, alle elezioni regionali di domenica prossima, c'è molto di più in ballo. La blindatura del centrodestra e Fratelli d'Italia in vista delle Europee e la conferma del trend conservatore, per Giorgia Meloni. L'inversione di quel trend e la riscossa del "campo largo", invece, per Elly Schlein e Giuseppe Conte. Appuntamento al 25 febbraio. Seggi aperti domenica alle 6.30, chiusi alle 22. Prima, c'è tempo per nuovi blitz dei capi-partito romani nell'isola.

I blitz nell'isola

Lato governo, Matteo Salvini detiene già il record. In queste ore il leader della Lega è impegnato in un nuovo tour - il quarto da quando è partita la campagna - di città in paesino sardo. Presidia il territorio, il "Capitano", e può fare specie se si considera come è partita la corrida sarda nel centrodestra. Cioè con un lungo tiro alla fune - a tratti tesissimo - fra alleati per decidere il candidato governatore.

Alla fine l'ha spuntata Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, meloniano doc su cui Fratelli d'Italia non ha voluto fare concessioni. Mentre Christian Solinas, il governatore uscente, è stato infine spinto al passo indietro. E chissà se la tiritera del centrodestra sul nome da mettere sulla scheda non abbia effetti collaterali sulle urne.

I sondaggi

Sondaggi alla mano, Truzzu è un candidato solido e veleggia oltre il 40 per cento, al primo posto. Ma di sondaggi ne girano tanti in queste ore e alcuni, riservati, raccontano uno scenario in evoluzione. Già, perché la candidata scelta infine dal centrosinistra - la grillina Alessandra Todde, lanciata come governatrice in pectore dopo una trattativa non meno agitata di quella degli avversari - potrebbe essere una rivale temibile per Truzzu. Tanto che alcune stime prefigurano un testa a testa. Decisivo sarà il risultato del terzo candidato di peso in corsa in Sardegna. Renato Soru, infine ridotto alla candidatura indipendente, potrebbe smentire i pronostici, forse perfino sforare la doppia cifra, stando alle ultime stime.

Insomma.

battaglia agguerritissima nell'isola dei quattro mori. E delicata assai sul fronte politico. Sarà per questo che la politica a Roma si è messa in stand-by per la settimana che manca al voto sardo. Mercoledì riflettori puntati sul comizio a quattro - Meloni, Salvini, Tajani e Lupi - del centrodestra a Cagliari. Unito e pronto alla photo-opportunity con la premier sul palco, salvo clamorosi imprevisti.

La partita a destra

Per Meloni - che fino all'ultimo ha schermato il "suo" Truzzu dalle offensive leghiste - vincere e vincere bene sarà tanto più un imperativo. Nonché un banco di prova per il vero voto spartiacque - le Europee di giugno - e la corsa elettorale da qui all'ordalia di Bruxelles. Meloni sarà in campo? Ci pensa eccome la presidente del Consiglio - candidata capolista in tutte e cinque le circoscrizioni, questa è l'idea - anche se fino all'ultimo non scioglierà la riserva. Certo il voto sardo aiuterà a fare una lastra al partito dei patrioti di via della Scrofa. Come pure servirà a capire gli altri rapporti di forza in maggioranza.

Nessuno lo ammette, e si capisce perché, ma tutti sanno che per il voto Ue di giugno è già partito un derby tra Lega e Forza Italia. Una corsa al sorpasso. Di qui Antonio Tajani, che fra tre giorni cercherà (e otterrà) l'investitura ufficiale di segretario di Forza Italia al Congresso nazionale del partito fondato da Berlusconi. Di qua Salvini che sul voto Ue scommette un po' della sua leadership nel Carroccio. E anche per questo, consapevole della posta in gioco, da tempo si è messo in moto per cercare candidati capolista da Nord a Sud in grado di fare man bassa di voti (lui, invece, preferirebbe non scendere in campo).

La strategia di Schlein

Ma torniamo in Sardegna. Nell'altro campo, quello largo o presunto tale del centrosinistra, il test sull'isola non sarà da meno. A Schlein basterà rispolverare i precedenti. E scoprirà che fu proprio sulle elezioni regionali sarde del 2009, con un Pd appena nato, che inciampò allora la segreteria di Walter Veltroni. Altri tempi, si dirà. Ma ci sono anche queste reminiscenze dietro l'attivismo e il protagonismo di "Elly" che come Salvini è sbarcata in questi giorni in Sardegna a presidiare il terreno e blindare la candidata Todde in vista di domenica.

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