Regionali Basilicata, la guida al voto: date, candidati e coalizioni

Urne aperte il 21 e 22 aprile. Il governatore uscente Vito Bardi dovrà vedersela con due avversari di centrosinistra

Le urne delle Regionali
di Andrea Bulleri
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Martedì 19 Marzo 2024, 12:45

Da una parte il "campo largo" del centrodestra, dall'altro i due sfidanti del centrosinistra. Candidati ai blocchi di partenza per le elezioni Regionali in Basilicata. Si vota il 21 e 22 aprile, per scegliere il successore del governatore uscente di Forza Italia Vito Bardi (che si ricandida). E salvo colpi di scena, che nella metà campo delle opposizioni finora non sono mancati, lo schema di gioco sembra definito.

Da una parte c'è l'ex generale della guardia di Finanza Bardi, che corre per un secondo mandato, espressione del partito azzurro. Lo sostengono, oltre a Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, Noi Moderati. Ma pure Italia viva e Azione, che a Potenza hanno scelto di cambiare alleati rispetto alle Regionali in Abruzzo (dove tutti i partiti di opposizione correvano uniti). Per i renziani la decisione è arrivata presto: «A Bardi mi lega un'antica amicizia», le parole del leader di Iv Matteo Renzi.

Ai calendiani è servito un pò più di tempo, ma - ha detta di Calenda e del suo plenipotenziario locale Marcello Pittella, ex governatore di centrosinistra - sulla decisione finale ha pesato il veto dei Cinquestelle nei confronti di Azione. E dunque il centro, in Basilicata, vira a destra, con l'ambizione di fare da ago della bilancia per la riconferma del governatore uscente. 

Gli sfidanti

Non perde l'ottimismo lo sfidante Piero Marrese, sindaco del piccolo Comune di Montalbano Jonico e presidente della provincia di Matera. Che si dice «sicuro» di vincere: «Sono l'unico lucano in corsa, Bardi vive prevalentemente fuori Regione». La scelta di Marrese non è stata indolore, per Pd e Movimento 5 stelle: il nome inizialmente fatto dai rosso gialli era quello dell'oculista Domenico Lacerenza, civico senza precedenti esperienze politiche. Che però si è ritirato dopo 48 ore dall'annuncio della discesa in campo, impallinato dal Pd lucano. Oltre a dem pentastellati, appoggiano Marrese anche Alleanza verdi-sinistra, Psi, +Europa. 

Non lo sosterrà, invece, il "re" delle coop bianche Angelo Chiorazzo. L'imprenditore, vicino al mondo cattolico e all'ex ministro della Salute Roberto Speranza, era stato inizialmente individuato come il papabile candidato unitario del centrosinistra. Tanto che a ottobre aveva già rotto gli indugi annunciano la discesa in campo. Poi, però, i Cinquestelle hanno opposto il loro veto. E così è partita la faticosa ricerca di un rimpiazzo. Finché non è spuntato Lacerenza, che Chiorazzo era disponibile a sostenere. Ma appena l'oculista ha fatto sapere del ritiro, l'imprenditore è tornato in campo, scortato dalla sua coalizione civica "Basilicata casa comune". E non ha nessuna intenzione di ritirarsi. 

Ecco perché, per il momento, i candidati sono tre. Sempre che di qui a sabato 23, termine ultimo per la presentazione delle liste, nel fronte del centrosinistra non si riesca a trovare una sintesi. Che per il momento all'orizzonte non si vede. 

Le regole e lo spoglio

Come per l'Abruzzo, in Basilicata si vota su un turno unico, senza ballottaggio. Vince il candidato presidente che ottiene più voti, con un premio di maggioranza variabile (da 11 a 14 consiglieri garantiti su 20). Niente possibilità di voto disgiunto: esprimendo una preferenza per una lista, il voto si trasmette necessariamente anche al candidato governatore collegato. La soglia di sbarramento è del 3%. 

Le urne saranno aperte sabato 21 aprile, dalle 7 alle 23, e domenica 22, dalle 7 alle 15. Lo spoglio comincerà appena terminate le operazioni di voto, e secondo il regolamento regionale dovrà essere ultimato entro 12 ore.

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