Daspo per manifestanti violenti, il governo apre alla proposta dei sindacati di polizia. Ira degli studenti: «Si punta alla repressione»

Dal Governo, secondo i rappresentanti delle organizzazioni, ci sarebbe stata disponibilità a valutare la misura

Daspo per manifestanti violenti, il governo apre alla proposta dei sindacati di polizia. Ira degli studenti: «Si punta alla repressione
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 15:16

Il Daspo anche per gli autori di atti violenti durante le manifestazioni, in analogia a quello applicato ai tifosi. È la proposta - a quanto si apprende - messa oggi sul tavolo a Palazzo Chigi dai sindacati di Polizia durante l'incontro con la premier Giorgia Meloni ed alcuni ministri. Dal Governo, secondo i rappresentanti delle organizzazioni, ci sarebbe stata disponibilità a valutare la misura.

Unione studenti: proposta daspo è vergognosa

«È vergognosa la proposta del governo di applicare un daspo nei confronti dei manifestanti violenti»: a dirlo all'ANSA Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell'Unione degli studenti.

La proposta, spiega, arriva «a seguito di una serie di episodi che dimostrano che violenti non sono gli studenti ma le forze dell'ordine, sono anni che denunciamo la sproporzionata ed esagerata violenza delle forze dell'ordine contro i manifestanti pacifici che scendono in piazza esercitando i loro diritti. Servono invece codici identificativi sulle divise e sui caschi delle forze dell'ordine mentre il governo inasprisce le misure repressive; pensiamo bisogna intervenire in senso contrario, facendo sì che il paese sia palestra di democrazia in cui si può manifestare liberamente».

Universitari: fuori luogo

«La proposta di daspo per chi manifesta è fuori luogo. Il diritto alla libertà di manifestazione è sacro e il governo Meloni deve smettere di tentare di incrinarlo. Ci sono già strumenti utili per punire chi compie reati in questo Paese, non serve criminalizzare le manifestazioni. Sindacati polizia e governo si impegnino piuttosto a introdurre misure utili a individuare gli abusi, come i codici identificativi che richiediamo da anni. Stanno provando a fermare il dissenso con la paura, noi continueremo a manifestare per un Paese diverso». A dirlo all'ANSA è Camilla Piredda, coordinatrice dell'Unione degli Universitari.

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