L'omicidio di Sara Di Pietrantonio - Ad incastrare Paduano il Gps dell'auto

Mercoledì 15 Dicembre 2021, 01:11 - Ultimo aggiornamento: 11:23

E' la notte tra il 28 e il 29 maggio 2016 quando gli agenti di polizia trovano abbandonato in un campo su via della Magliana il cadavere semicarbonizzato di una donna di 22 anni. E' il corpo di Sara Di Pietrantonio prima strangolata e poi bruciata dall'ex fidanzato Vincenzo Paduano, 27enne all'epoca dei fatti, e condannato poi all'ergastolo. L'uomo non sopportava la fine della loro relazione e quella dopo averla seguita la uccide al termine dell'ennesima discussione. La prima, dopo mamma Tina, ad arrivare sul posto è la dottoressa Maurizia Quattrone, all'epoca vice capo della sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile di Roma che quella notte era in servizio come funzionario reperibile. Di quella notte, dopo 5 anni, ricorda tutto: la prima telefonata, la corsa verso la Magliana, l'auto della ragazza ancora avvolto dalle fiamme e il suo corpo brutalmente sfigurato da chi voleva cancellarla e non solo ucciderla. Iniziano così le indagini e il cerchio da subito si stringe su Paduano ma sarà un dettaglio, recuperato dalla sua auto, a inchiodarlo.

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