Sal da Vinci, il figlio Francesco rapinato a Napoli: «Tre pistole alla testa per un orologio. Certe persone continuano a distruggere questa città»

Il musicista e attore racconta la brutta avventura sui social: "La cosa più sconvolgente è che il tutto ha un sapore di premeditazione, ci aspettavano nascosti proprio dietro la nostra auto"

Sal da Vinci, il figlio Francesco rapinato a Napoli: «Tre pistole alla testa per un orologio. Certe persone continuano a distruggere questa città»
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Martedì 2 Maggio 2023, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 10:08

Il figlio di Sal Da Vinci, Francesco Da Vinci, è stato rapinato a Napoli mentre era in compagnia di un amico all'uscita di un ristorante nel centro della città.  Il filgio del cantante, anche lui musicista, racconta quanto accaduto sui social.

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Il racconto della rapina

«Stiamo vivendo giorni di festa per l’arrivo del tanto atteso scudetto del Napoli, ma anziché goderci tutto ció purtroppo dobbiamo convivere con certe persone che continuano a distruggere questa città - scrive sul suo profilo -  Sono vittima di una rapina brutale. Mezzanotte e venti di questa notte, ero all’esterno di un noto ristorante a Napoli insieme ad un amico e dopo aver cenato ci eravamo appena seduti in auto per rientrare… arriva uno scooter nero, senza targa, con tre individui muniti di passamontagna e caschi integrali, sbattono le pistole contro i vetri, scendiamo dall’auto e mi puntano esattamente tre pistole alla testa mettendo addirittura il colpo in canna. Tutto questo per un orologio bulgari carbon gold e 400 euro. Ho rischiato la vita… la brutalità di tutto l’accaduto davanti a tante persone li presenti. In quel momento ero addirittura a telefono con mia moglie che mi aspettava con i miei due piccoli a casa e purtroppo ha assistito telefonicamente a questa bruttissima disavventura. La cosa più sconvolgente è che il tutto ha un sapore di premeditazione, ci aspettavano nascosti proprio dietro la nostra auto.

«Ho temuto di non rivedere la mia famiglia»

È possibile che i criminali abbiano riconosciuto il cantante, peraltro molto famoso a Napoli, e soprattutto individuato l'orologio come oggetto di valore. «Dell’orologio e dei soldi mi importa poco – ha detto ancora l'artista - anche se qualsiasi lavoratore del mondo suda per guadagnare e noi, a differenza loro, non rubiamo. Poi lo spavento più grande era quello di non rivedere la mia famiglia. Non auguro loro il male, ma di passare un brutto momento come l’ho vissuto io in quei pochi minuti e far capire loro che sono immondizia umana. Stiamo vivendo giorni di festa per l’arrivo del tanto atteso scudetto del Napoli, ma anziché goderci tutto ciò, purtroppo dobbiamo convivere con certe persone che continuano a distruggere questa città».

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