Pupi Avati, chi è il regista italiano: la carriera in 10 film da "La casa delle finestre che ridono" a "Dante"

Il regista è autore del celebre successo "la casa delle finestre che ridono"

Pupi Avati, chi è il regista italiano che ha avuto un malore sul set
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Venerdì 4 Novembre 2022, 17:42

Pupi Avati, all'anagrafe Giuseppe Avati è un regista e produttore italiano autore di successi internazionali come "La casa dalle finestre che ridono". Oggi, 4 novembre durante la lavorazione a Bologna del suo nuovo film, 'La quattordicesima domenicà, il regista ha accusato un dolore al petto che ha richiesto il trasferimento all'ospedale Sant'Orsola dove è ancora ricoverato. 

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Pupi Avati, vita privata 

Nato a Bologna nel 1938 da una famiglia di estrazione borghese (il padre è antiquario di origine calabrese). È un grande tifoso del Milan ed è sposato con Nicola Avati. Ha tre figli: Mariantonia Avati, nata nel 1966, anche lei regista; Tommaso Avati, nato nel 1969, sceneggiatore; Alvise, nato nel 1971, animatore 3D.

Prima di dedicarsi al cinema prova diverse strade: studia Scienze politiche all'Università degli Studi di Firenze, lavora per 4 anni in azienda (alla Findus) e suona il clarinetto in una band Jazz.

Dal 1959 al 1962 fa parte della Doctor Dixie Jazz Band e rinuncia quando entra nella band Lucio Dalla. Alla fine degli anni 60 fa il suo esordio al cinema.  

 

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Pupi Avati, la carriera nel cinema 

Esordisce sul grande schermo nel 1968 con la pellicola grottesca Balsamus e poi con Thomas e gli indemoniati (1969) con una giovanissima Mariangela Melato.  

Il successo però arriva nei 70, con il suo più celebre film l'horror "La casa dalle finestre che ridono" (1976) storia di un pittore che deve restaurare un affresco in una casa infestata dai fantasmi. Da qui Avati sbarca in tv come regista di sceneggiati televisivi come "Jazz band" (1978) e "Cinema!!!" (1979) e poco dopo, all'inizio degli anni 80 vince i Nastri d'Argento come Migliore Regista e Miglior Soggetto Originale per "Una gita Scolastica" (1983).  

La fine degli anni 80 e l'inizio dei 90 scrive pellicole crudeli e amare come  "Regalo di Natale" (1986) interpretato da Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Diego Abatantuono e Alessandro Haber. Con Festival (1996) vince il Nastro d'Argento come miglior regista a cui seguono titoli come L'arcano incantatore (1996), il drammatico Il testimone dello sposo (1998), la commedia La via degli angeli (1999) e l'avventuroso I cavalieri che fecero l'impresa, tratto da un suo libro.

Nel 2003 ottiene il David di Donatello per la migliore regia per "Il cuore altrove" con Neri Marcoré e Vanessa Incontrada, storia d'amore fra un giovane insegnante e una viziata ragazza cieca nella Bologna degli anni Venti. Nel 2011 dirige Micaela Ramazzotti e Cesare Cremonini nella delicata commedia Il cuore grande delle ragazze. In anni più recenti ha diretto Un ragazzo d'oro (2014) e nel 2019 Il signor Diavolo, che segna il suo ritorno al genere horror. Nel 2021 girerà Lei mi parla ancora e quest'anno, 2022, è uscito il film Dante.
 

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