Neva Leoni dice grazie. Lo dice a Il Patriarca e a Claudio Amendola. Grazie perché è riuscita a interpretare il suo primo ruolo completamente drammatico. «È stato difficile ma estremamente soddisfacente perché mi ha dato la possibilità di analizzare certi tratti di me e di trasformarli in tratti di Lara. Ed è stato anche terapeutico, perché mi ha permesso di vincere un dolore che mi portavo dentro».
A DiPiù Tv l'attrice protagonista anche ne Il Paradiso delle Signore nel ruolo di Tina Amato, e la fiction Cuori, dove interpreta l’infermiera Serenella Rinaldi (entrambe di Raiuno), ha raccontato il suo dolore. Un dolore simile a quello che ha interpretato con Lara.
La morte del padre
«Le riprese sono iniziate meno di un anno dopo la morte di mio padre. Analizzare così da vicino un rapporto padre-figlia, come richiesto al mio personaggio, in una situazione emotiva delicata, come era la mia in quel momento, è stato duro per me ma anche incredibilmente liberatorio e terapeutico».
Al settimanale di Osvaldo Orlandini, Neva Leoni non nasconde nemmeno che il momento più difficile delle riprese è stato senza dubbio «quella che abbiamo girato in ospedale, quando Lara saluta per l’ultima volta sua madre prima di staccare la spina delle apparecchiature che la tengono in vita.
Lara Nevi è cresciuta in una famiglia allargata, in un'ambiente che lei definisce un po' matto e divertente: «Mia madre dopo di me ha avuto mio sorella Margherita e mio fratello Leone da due uomini diversi. Siamo tre fratelli con tre cognomi diversi. La mia famiglia è allegra, un po’ matta, sempre amorevole e divertente. E non la cambierei con nessun’altra...»