Mattia e Mirko Ruffino, i figli del manager Luca che si è ucciso domenica scorsa, hanno scritto una nota in cui chiedono rispetto per il padre e per il dolore di chi gli ha voluto bene. «Siamo distrutti dal dolore per un gesto al quale non riusciamo a dare alcun senso», si legge nel comunicato. «Nostro padre era un combattente e aveva costruito una solida realtà imprenditoriale. Confidiamo quindi nell'attività della Procura - hanno scritto - e nella possibilità che da questa possano trarsi utili elementi di comprensione». «Siamo consapevoli - hanno aggiunto Mattia e Mirko - delle esigenze dell'informazione pubblica, ma riteniamo, a questo punto, imprescindibile che sia mantenuto uno stretto riserbo su quanto accaduto, nel doveroso rispetto della persona e del dolore di tutti coloro che gli hanno voluto bene».
Il suicidio
Luca Ruffino era sempre impegnato.
Il giallo
Anche la compagna rientrata a Milano è stata ascoltata dagli investigatori. Ma da quanto hanno riferito i famigliari non c'erano motivi noti per un gesto del genere che loro non si aspettavano in alcun modo, anche se hanno confermato che il manager era abbattuto negli ultimi tempi. Elementi particolari non sono emersi nemmeno dall'esame del computer e del telefonino di Ruffino che sono stati sequestrati. La famiglia, che ha nominato come avvocato Fabio Re Ferrè (dello studio legale di Pierluigi Varischi, che aveva difeso Ruffino in un processo per finanziamento illecito dei partiti da cui è stato assolto con formula piena), ora vorrebbe silenzio. I titoli di Visibilia editore e Sif, ieri crollati in borsa, oggi sono rimbalzati con rispettivamente un +35,6% e un + 14.69. Sif ha anche inviato una lettera a tutti i condomini che gestisce per assicurare che continuerà a operare «nel rispetto delle primarie regole di rigore e di trasparenza» che per Ruffino erano «pilastri». Ancora non è stata fissata una data per i funerali. L'autopsia si dovrebbe svolgere fra giovedì e venerdì, ma intanto sono apparsi i necrologi, a partire da quello della ministra del Turismo Santanché e del compagno Dimitri Kunz d'Asburgo Lorena che hanno sottolineato la «grave perdita». Sono diversi i ricordi di amici e colleghi. Collaboratori, dirigenza e dipendenti di Sif hanno fatto il ritratto commosso di un «uomo gentile, sorridente, comprensivo e straordinario... Mancherà a tutti».