Lutto cittadino a Subiaco, cittadina d’origine della “Lollo”, scomparsa ieri a 95 anni. Gina Lollobrigida, icona della Bella Vita e della storia della pellicola italiana, si è spenta in una stanza della clinica Pio XI, sull’Aurelia, dove era già stata ricoverata qualche tempo fa dopo una brutta caduta e la rottura del femore. Da bambina, con la sua famiglia, visse il dramma e il dolore di dovere abbandonare la Valle dell’Aniene per trasferirsi nella Capitale, sfollata per la Guerra e spinta dalla fame. Luigia viene notata per la sua bellezza e gli occhi magnetici in via Ripetta davanti all’Accademia delle Belle Arti dove studiava pittura e scultura grazie a una borsa di studio. Ma più che a fare l’attrice, almeno fino a quel momento, pensava ad esercitarsi nel canto, provando la sua voce nel traforo di via Milano. Seconda di quattro figlie, il suo mondo prima di approdare nella villa sull’Appia Antica, era fatto di un’unica stanza da condividere. Per andare avanti, la futura diva di Hollywood, si arrangiava con qualche comparsata nei fotoromanzi e a Cinecittà.
L’ORGOGLIO
A Subiaco, il sindaco Domenico Petrini ha decretato il lutto cittadino per giovedì, giorno delle esequie in piazza del Popolo e poi la tumulazione nella cittadina dove la Lollo visse fino ai bombardamenti del ‘43. Fu lei stessa a esprimere questo desiderio, come ricorda il primo cittadino di allora Massimo Percoco: «Me lo disse in privato e il Comune le donò una tomba monumentale, insieme alla cittadinanza emerita. Amava la sua città natale e veniva spesso a trovarci». Come quando arrivò per festeggiare la zia Chelidonia morta a 113 anni. O come l’estate scorsa in cui la “Bersagliera” brindò al suo compleanno - era il 4 luglio - al teatro Narzio, dove le è stata intitolata una sala e le furono donate le chiavi della città.
«Ci impegneremo perché il nome di Gina resti impresso nella memoria di tutti e continui a fare eco per rendere eterno il suo talento.
GLI EVENTI
L’architetto Giorgio Orlandi, suo grande amico, la accompagnò al cospetto di potenti di tutto il mondo e in tanti grandi eventi: «Avevo 5 anni – dice – quando Gina veniva a casa a studiare con mio fratello e mi dava lezioni di disegno. Con lei ho girato il mondo, i Capi di Stato inviavano le limousine a prenderla sotto l’aereo. Le sue sculture sono state esposte al Puskin di Mosca, organizzai io la mostra».
A Roma, al Palazzo delle Esposizioni, invece, nell’estate del 2009, fu organizzata una mostra, curata da Philippe Daverio, di 250 sue foto, realizzate durante i suoi viaggi e scattate anche a personaggi celebri. Ritratti di Indira Gandhi, Maria Callas, Paul Newman... Un omaggio che la Città Eterna le riservò e che lei gradì molto.