Addio a Lina Wertmüller, il sogno dei futuri registi del centro sperimentale: «Vogliamo diventare come lei»

Gli studenti al Centro sperimentale di cinematografia: «I suoi film? Capolavori»

Addio a Lina Wertmüller, il sogno dei futuri registi del centro sperimentale: «Vogliamo diventare come lei»
di Laura Larcan
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Venerdì 10 Dicembre 2021, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 08:35

«Con Lina Wertmüller ho scoperto che si può fare un cinema elegantemente ribelle». Mauro Diez ha 21 anni, Borsalino in testa, origini spagnole di Barcellona e il sogno di fare il regista. «Io, con Lina Wertmüller ho conosciuto la mia attrice preferita, Mariangela Melato. I suoi film me li hanno fatti scoprire i miei genitori, è stata una folgorazione». Clara Tramontano ha 24 anni, ciocche bionde su un volto di porcellana, è palermitana, e studia per diventare attrice. L’emozione si percepisce nella voce. Sono solo alcuni degli studenti della Scuola nazionale di cinema, cuore del Centro Sperimentale di Cinematografia, l’altra cittadella sulla via Tuscolana, pendant degli Studios. 


Qui si sogna, si respira il cinema, si studia, a lezione di grandi maestri.

Come Lina Wertmüller, la grande cineasta italiana scomparsa ieri a 93 anni, che dal 1988 è stata commissario straordinario di questa istituzione. E nel giorno della sua scomparsa, la notizia resta “appesa” nei corridoi, cristallizzata nei cortili, nelle sale della scuola. Un’aura di malinconia. «L’avrei voluta conoscere di più, l’avrei voluta incontrare, le avrei voluto fare mille domande, sembrava essere un’artista piena di energia, una vita a fare film, spaziando per generi e impegno», commenta Valerio Ferrara, 25 anni, romano, occhi tinti con il cielo, aspirante regista. L’istinto è quello di darsi appuntamento tutti nella grande galleria delle fotografie, museo per immagini della storia del cinema, dei grandi maestri passati per le cattedre e i laboratori di questi padiglioni. Eccola, Lina Wertmüller, immortalata mentre lavora. Occhiali bianchi, i capelli cortissimi, l’eco dei suoi film mitici dai lunghi titoli.

Loro, gli studenti, la guardano e riflettono. Si confrontano. Pal Kolndrekaj, 26 anni, origini kossovare, con la passione per la sceneggiatura, è riuscito a conoscerla da vicino. «L’ho intervistata per la mia tesi di laurea al Dams - racconta - La contattai, le spiegai il progetto, lei mi ascoltò attentamente e alla fine mi disse: mi piace, vieni a casa mia e parliamo. Fu incredibile, io ero un perfetto estraneo. Andai a casa sua, a piazza del Popolo, un posto pieno di ricordi, gli oggetti fatti dal marito, pezzi di scenografie dei set...un mondo fantastico. Lei fu molto generosa. Da allora, mi sono permesso di farle gli auguri di compleanno». Le foto sulle pareti sono calamite per gli studenti. Con Lina Wertmüller, quasi in un passaggio di eredità emotivo, compare anche Giancarlo Giannini, attore feticcio della cineasta. 


IL CORSO DI MICRO-MIMICA
Un punto di riferimento importante per gli studenti, per avvicinarsi all’estro della regista. «Abbiamo la fortuna di averlo come direttore del nostro corso di recitazione», dice Riccardo Martone, 22 anni, lunghi capelli raccolti sulla nuca, arrivato da Bologna per diventare attore. «Se c’è qualcuno che può trasmettere il talento di Lina, è proprio lui. Donandoci il più possibile una recitazione che converge sulla credibilità: il modo migliore per arrivare al pubblico». Ma cosa significa essere studenti in una scuola dove ha lavorato Lina Wertmüller e oggi insegna Giancarlo Giannini? «E’ un’emozione indescrivibile», confessa Alice De Matteis, 23 anni, lunghi capelli neri sotto il baschetto alla francese, arrivata da Napoli per diventare attrice: «Giannini è la sua eredità per noi - continua Alice - lui che ha interpretato quasi tutti i suoi film, e oggi è il nostro insegnante. Chi meglio di lui può portare il messaggio della grandezza e della unicità di Lina».

D’altronde, il rapporto di Lina con il Centro sperimentale è stato sempre molto stretto. In particolare con il corso di recitazione. Lo ricorda il direttore Adriano De Santis: «Con lei e con Giannini, abbiamo creato proprio un insegnamento che ancora oggi si applica al nostro corso di recitazione, e che consiste nella micro-mimica e studio del primissimo piano, termine che è stato declinato da Lina e Giancarlo sui loro film. Per diversi anni questo insegnamento è stato tenuto da Lina».

 

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