La morte del padre quando aveva 9 anni e la nascita di Alma Futura, la bimba che ha avuto con Pietro Palumbo, il compagno avvocato. Sono due i punti di svolta della vita di Levante. In mezzo, cinque album (l’ultimo è Opera Futura), tre romanzi, un matrimonio finito, un film (dove ha un cameo e firma la colonna sonora), otto tournée, due Festival di Sanremo e un X Factor da giudice. Lo racconta al Corriere della Sera.
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La morte del padre
«Avevo 9 anni e cominciai a scrivere testi pregni di dolore, tant’è che quando feci il provino da Teddy Reno, ad Ariccia, lui disse che erano veramente tristi per una ragazzina di 13 anni.
La carriera
Ha lavorato in un bar. «La Drogheria: stavo lì dalle 10 alle 17. Lavorare era una necessità, avevo accumulato troppe multe: facevo sempre scadere il parcheggio. Se non fossi riuscita a fare la cantautrice sarei diventata designer di interni o architetta, non so, ma avrei trovato lo stesso la mia felicità. Non realizzare un sogno non può essere motivo di disperazione».
Il matrimonio fallito
Nel 2015 con Simone Cogo, musicista. «Ci siamo lasciati nel 2016, siamo stati insieme due annetti. Siamo ancora amici. È stato un matrimonio di grande passione, in chiesa, eravamo accecati d’amore. Poi ho avuto paura: “per sempre” mi spaventava... Però lui ha capito. Non mi voglio più sposare. Pietro, il mio compagno, lo sa: la nostra è la storia più lunga che ho avuto. E poi adesso c’è Alma: il legame più forte che potessimo creare. Lui è il genitore migliore. Ha una grande pazienza, è il più attento. Io non ho paura che Alma esplori casa, non le voglio trasmettere la mia ansia, la lascio libera. Lui la segue ovunque. Che madre indegna, eh...».