Fantastichini, da Ennio al figlio Lorenzo. Sul set per il sequel di “Ferie d'Agosto”: «Con Virzì ricordando papà»

Lorenzo Fantastichini parla di "Un altro Ferragosto"

Fantastichini, da Ennio al figlio Lorenzo. Sul set per il sequel di “Ferie d'Agosto”: «Con Virzì ricordando papà»
di Marina Cappa
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Sabato 19 Agosto 2023, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 09:58

Scriveva John Donne che nessun uomo è un'isola. In realtà, oggi Lorenzo Fantastichini è due isole. È il suo amore per Ventotene, dove ha girato Un altro Ferragosto, sequel del Ferie d'agosto uscito nel 1995, diretto sempre da Paolo Virzì. Lorenzo è anche il legame con Pantelleria, e quella casa di famiglia in cui trascorse l'ultima estate con suo padre Ennio Fantastichini, scomparso nel dicembre di cinque anni fa.

IL RICORDO

«Ci rivedo insieme in quei giorni, lui che piange ascoltando Un'estate di Mannarino, forse aveva la sensazione della morte in arrivo, e mi guardava con un misto di ammirazione e malinconia», ricorda l'attore, oggi 27enne.

Il rapporto con il padre, di cui in questi giorni sta riordinando oggetti e ricordi, non è sempre stato facile, «durante l'adolescenza è stato piuttosto complesso, io ero arrabbiato con il mondo e papà aveva i suoi problemi». Problemi di dipendenze, dall'alcol in primis, che Lorenzo da un lato capiva e dall'altro soffriva. Con in più «la rabbia di non poter cambiare le cose, perché papà si definiva un bambino abbandonico e le sostanze erano un po' il suo tragico appiglio. Però era dolce, mai aggressivo. Mi arrabbiavo io, per esempio per le sigarette: aveva smesso, ma fumava di nascosto. Così gli scrissi un biglietto: meglio se le cose me le dici anziché nasconderti. Lesse e si mise a piangere».

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IL TALENTO

La fragilità tormentava Ennio anche nel lavoro: nonostante i premi e i titoli importanti (da Sacco e Vanzetti al Nastro d'argento per Porte aperte, al David per Mine vaganti), «fino alla fine diceva: e se adesso mi beccano che non sono capace e mi mandano a casa?», ricorda Lorenzo. Anche Fantastichini junior conosce questo tipo di insicurezze, ma le sta affrontando, ricordandosi che il genitore «credeva nel mio talento, quando mi vide in scena la prima volta si commosse e disse: "È dannato!"».

IL SET

Fra le primissime interpretazioni al cinema, oltre a Quanno chiove di Mino Capuano, c'è una piccola parte in Tre piani di Moretti: «Nanni mi diceva di non fare l'Amleto e di "buttare" la battuta. Ma era da poco morto mio padre, io volevo mostrare tutta la sofferenza del personaggio e mia». Adesso, in Un altro Ferragosto, Virzì gli ha affidato la parte del figlio di Ruggero Mazzalupi, il personaggio che faceva Ennio e che anche nel film è morto. L'incrocio fra realtà e finzione non finisce qui, visto che «Secondo i miei calcoli, io sono stato concepito proprio su quel set». Il personaggio però non corrisponde al giovane Fantastichini, ed è «un coatto fascista, ma protettivo nei confronti della mamma ormai un po' svampita, con una sorella che fa l'influencer». A Ventotene Lorenzo ha anche fatto anche alcune riprese per il suo documentario Vita da bar: «Per un anno al Bar San Calisto di Trastevere ho filmato clochard e miei coetanei, per accostare la speranza della gioventù al senso di fallimento. Voglio montarle con le interviste fatte sull'isola, mostrando lo stacco rispetto alla vita confusionaria di Roma. A Ventotene mi sono sentito al posto giusto nel momento giusto, a fare quello che mi piace, al contrario di quando sto al bar ad aspettare chissà cosa».

I CORTI

Senza fermarsi ad aspettare, Fantastichini ha poi partecipato a due corti: «In uno sono un giocatore del Napoli, anche se decisamente non sono sportivo. L'altro lo abbiamo girato a Ostia: si intitola Nudo nel mare, abbiamo preso una barca e mi hanno buttato in acqua. Sì, nudo. Alla fine, sto cercando di seguire l'insegnamento di papà: badare a questo bambino interiore che piange molto spesso e cerca sempre qualcosa. A volte, ho capito, bisogna fermarsi, ascoltare, guardare un paesaggio».
 

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