Don Biagio, l'esorcista di Roma Nord che fa il tutto esaurito: «Ascolta e guarisce l’anima»

Don Biagio, l'esorcista di Roma Nord che fa il tutto esaurito: «Ascolta e guarisce l’anima»
di Fabio Marricchi
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Venerdì 27 Agosto 2021, 17:23 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Perché tanta popolarità? Perchè proprio ora? La corsa a vedere Don Biagio, il prete ufficialmente esorcista che opera a Riano, tra Sacrofano e il Tevere a nord di Roma, sta suscitando grande curiosità. Il sacerdote è da anni a Taddeide, la cittadella ecumenica sorta sui resti di un piccolo antico convento dei cappuccini nato per opera di Don Giulio Penitenti nel 1951. Si racconta che qui nel 1200 abbia sostato Francesco d'Assisi, il santo di fratello sole e sorella luna, durante i pellegrinaggi verso la città dei Papi. L'esorcista è notissimo nella comunità religiosa del paese e dei dintorni: Castelnuovo, Morlupo, Rignano, ed è raggiunto quotidianamente da fedeli con problemi di carattere fisico o psicologico che si rivolgono a lui per essere guariti.

 

Don Biagio, l'esorcista di Roma Nord 


«Nel caso che il demonio, il maligno, si sia impossessato di loro attraverso i suoi mutevoli aspetti - racconta un suo collaboratore padre Biagio può intervenire. Se il male è dentro al fedele che gli si rivolge, Biagio lo percepisce, se ne accorge, lo scaccia». «Il Bene vince sempre - predica Don Biagio che dice anche Messa a Taddeide - basta avere fede». Tutto questo può apparire, nel ventunesimo secolo, il tempo degli smartphone e del raziocinio, sorprendente. Eppure la richiesta di prenotazioni per vedere l'esorcista, proprio negli anni del Coronavirus, è in crescita.

Chi è

 
Il sacerdote viene da Lecce, la vocazione lo ha portato a scavare nelle anime alla ricerca del male, praticando la vicinanza alle persone, la condivisione. «Nel dolore e nella felicità dice nelle omelie - bisogna essere vicini all'uomo, al nostro fratello: solo così ci si può avvicinare al Signore».

Biagio opera su mandato del vescovo della diocesi suburbicaria di Porto e Santa Rufina, quella cui appartiene Riano. E' piccolo di statura, occhi luminosi e taglienti dietro lenti da vista, pochi capelli bianchi. Esce dal suo studio muovendosi velocemente tra i fedeli che lo attendono. Poi prende sottobraccio chi è di turno e lo accompagna dentro. Sono tante le storie di presunte guarigioni iniziate nella stanza del sacerdote.

Le storie


Ormai ci sono storie da ogni parte d'Italia. «Quando entrai nella stanza di Padre Biagio racconta Tonia, originaria della Basilicata - mi trovai di fronte un carismatico. Sono bastati pochi minuti: lui mi ha detto tutto ciò che avevo vissuto spiegandomene la motivazione e la causa. Nel momento in cui gli dissi che mi avevano riscontrato una malattia gravissima, non mi fece finire nemmeno di parlare. Disse che quella malattia era un maleficio. Oggi sto benissimo. Con il tempo, ho perdonato nel cuore tutte le persone che sono state causa del mio male e non provo nessun rancore. Anzi, prego per loro, perché sono vittime del male».

Le "guarigioni"

Poi c'è la storia di un giovane, Luigi. «Il male racconta un testimone si manifestava procurandogli ferite. Don Biagio all'inizio ha voluto accertare che le piaghe non fossero causa di una malattia. Poi i tagli sulla pelle si aprirono davanti ai suoi occhi. Allora capì che era opera del maligno». Nella sala d'attesa di don Biagio c'è una vetrina piena di foto incorniciate: persone guarite, coppie ha sposato, e poi biglietti di una lotteria il cui ricavato andrà ai missionari in Messico, biglietti con passi della Bibbia, piccole croci. Si possono prendere, l'offerta è libera. Speranza, fede, magari autosuggestione. Tutto possibile. Ma la gente ritorna e la voce sull'esorcista buono corre.
 

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