Elenoire Casalegno: «Milano meno sicura di Roma». E sulla Ferragni: «Errore di comunicazione? Non è una sprovveduta»

L'ex modella: «Io aggredita in pieno giorno, il senso di insicurezza che provo qui non lo provo nella Capitale»

Elenoire Casalegno: «Milano meno sicura di Roma». E sulla Ferragni: «Errore di comunicazione? Non è una sprovveduta»
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Lunedì 15 Gennaio 2024, 16:56 - Ultimo aggiornamento: 16:59

Milano? Negli ultimi tempi il senso di insicurezza nella città è aumentato. Tanto da fare percepire il capoluogo lombardo «meno sicuro» di Roma. Parola di Elenoire Casalegno, recentemente balzata agli onori delle cronache dopo il video denuncia che ha postato su Instagram in cui raccontava di essere stata aggredita a Milano da uno squilibrato. 

Elenoire Casalegno: «Sono stata inseguita e assalita da uno squilibrato a Milano, in questa città c'è da aver paura»

Casalegno: «A Milano più senso di insicurezza che a Roma»

«Milano è una città che amo e alla quale sono estremamente grata perché mi ha accolto, io arrivo da Ravenna, dalla Romagna, e Milano è la città dove ho deciso di vivere e di mettere su famiglia, mia figlia è nata qui, la mia casa è qui per cui è la mia città. Quello che vedo oggi a Milano non l'ho mai visto prima, un tempo non avevo paura di andare in giro per la città, oggi avverto questa insicurezza anche di giorno», racconta la Casalegno in una intervista in esclusiva all'Adnkronos.

«Vado a Roma almeno due volte a settimana e l'insicurezza che vivo a Milano non la avverto a Roma - dice l'ex modella - quando rientro a casa la sera, anche alle 22 e non alle due di notte, faccio il giro della piazza sotto casa mia per vedere come è la situazione, parcheggio, controllo se ci sono persone ambigue e con le chiavi di casa in mano corro al portone ed entro. È una situazione che è arrivata all'esasperazione, è incontrollabile. Quella aggressione di cui ho parlato nel video che ho postato su Instagram è avvenuta in piena Brera, alle 11 di mattina, nel cuore della città, quindi al mattino e in piena luce. Non mi sarei mai aspettata di trovarmi in quella situazione».

Casalegno e la paura

«Quello che mi ha sconvolta è che non me l'aspettavo proprio - aggiunge - ricordo che l'uomo che mi ha aggredita non era italiano perché mi urlava delle parole in una lingua per me incomprensibile. Stavo passeggiando in pieno giorno, ero al telefono e ho avuto la sensazione che qualcosa non andasse - ricorda la Casalegno - mi giro e vedo quest'uomo correre come un forsennato verso di me, mi si è letteralmente lanciato addosso. Più che violenza era proprio un gesto di disprezzo verso la donna perché quando l'ho schivato ha iniziato a sputarmi addosso. Le aggressioni e lo scippo sono sempre esistite, per carità, ma non in modo così frequente». Per la conduttrice a Milano esiste «un problema di immigrazione gestita male, Milano è una città ricca, che dà molte opportunità a livello professionale.

Io sono a favore delle città multietniche ma solo laddove c'è il desiderio, come abbiamo fatto noi italiani in passato quando siamo andati in giro per il mondo a cercare fortuna in altri paesi, di costruirsi un futuro. Noi italiani abbiamo bisogno di forza lavoro, certamente, ma le porte andrebbero aperte solo a chi ha voglia di lavorare, non a chi vuole delinquere. Credo che oggi il problema dell'immigrazione sia molto difficile da gestire, anche da questo Governo. Doveva essere gestito prima».

«Dopo l'aggressione che ho subito - racconta ancora la Casalegno - ho ricevuto migliaia di messaggi e video di gente che aveva subito situazioni come le mie o anche peggiori, perché io bene o male ne sono uscita illesa, mentre per alcuni l'epilogo è stato ben peggiore. Psicologicamente mi è rimasta molta ansia, adesso ho ancora più paura di prima, appena sento un passo dietro di me mi spavento molto. Pochi mesi prima di quello che è accaduto, il nostro primo cittadino (Beppe Sala, ndr) mi diceva che la paura era una percezione nostra, credo che sia compito del nostro sindaco rassicurarci».

«Per fortuna - racconta - la mia denuncia social ha sortito degli effetti, molti cittadini mi hanno ringraziato perché il sindaco ha iniziato finalmente a rispondere alle nostre richieste di maggiore sicurezza. Il mio video serviva per far capire al nostro sindaco che la nostra non era solo una percezione ma purtroppo esisteva una situazione di reale pericolo che andava gestita, non si può fare finta di nulla. La situazione in Brera è raccapricciante, gente che bivacca ubriaca a tutte le ore del giorno e della notte, bottiglie buttate a terra, gente sdraiata per terra o che fa i propri bisogni in mezzo alla strada. Per me non è una cosa normale». 

Elenoire e il caso Ferragni

«Ma quale errore di comunicazione, quando firmi un contatto con una azienda sai quale è il tuo cachet e sai anche che l'azienda ha devoluto di sua spontanea volontà, sei mesi prima, 50mila euro al Regina Margherita. Quindi quale sarebbe l'errore di comunicazione? Se c'è una azienda che produce è ovvio che se offri la tua immagine a quella azienda e ti fai pagare, al di là della beneficenza, stai anche lavorando. Se la Ferragni fa una campagna pubblicitaria è libera di chiedere quello che vuole e se c'è un'azienda che la paga, ben venga per lei. Però qua c'è dell'ambiguità perché se poi fai delle stories o dei post sui social dove inviti le persone a comprare quel pandoro per partecipare a un progetto benefico, allora la questione diventa ambigua»,  dice Eleonire sul caso Ferragni-Pandoro. «Lei per sua stessa ammissione ha detto di essere una imprenditrice e l'imprenditrice sa come muoversi, non è una ragazzina alle prime armi. Noi italiani abbiamo una memoria debole - aggiunge la Casalegno - siamo persone che dimentichiamo facilmente, nel bene e nel male, ma sulla beneficenza e i bambini siamo giudici molto severi e non perdoniamo. Secondo me nel video di scuse, Chiara avrebbe dovuto essere solo sé stessa, anche lì ha sbagliato, forse sarebbe stato meglio se avesse scritto una lettera di scuse, sarebbe stata più efficace».

La conduttrice non entra nel merito delle vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo l'influencer (Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, ad dell'omonimo gruppo dolciario, risultano indagati per truffa aggravata da minorata difesa nella vicenda dei pandori Balocco, ndr): «Non so come andrà a finire - dice - sicuramente lei non può sparire, tutta la sua vita è sui social. Ha fatto bene a stare in silenzio, ora bisognerà vedere come farà a ricostruire la sua immagine ma secondo me ne uscirà. Nella vita si può sbagliare, l'importante è che il pentimento sia sincero. Gli errori non si pagano col denaro», aggiunge lanciando una frecciatina all'influencer.

I social

Sull'attenzione esasperata dei media verso il caso Ferragni la conduttrice rileva: «È vero ma bisogna ricordarsi che lei ha vissuto in maniera esasperata sui social, per cui è normale che si parli di lei, sia nel bene che nel male». Quello che rimprovera la Casalegno alla Ferragni è la sovraesposizione dei figli sui social e l'ostentazione continua della sua ricchezza: «È questione di buon gusto, ostentare, almeno per come sono stata educata, è sintomo di maleducazione, è volgare perché tu non sai mai la situazione di chi hai di fronte o di chi ti segue». «Anche far vedere troppo i bambini non lo condivido - prosegue - io non ho mai fatto vedere mia figlia (Swami Anaclerio, avuta con Dj Ringo, ndr), qualcuno addirittura non sapeva neanche che avessi una figlia. Il mondo del web è bello ma è pieno di insidie, da anni la polizia postale chiede di non postare foto e video di minori. Chi lavora sul web sa perfettamente le insidie che ci sono. Ci sono i pedofili, gli hater e tu che fai? Anziché tutelare i tuoi figli li dai in pasto a queste persone?», chiede. 

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