Non si placano gli animi tra Dado, all’anagrafe Gabriele Pellegrini - comico e cantante noto per i suoi sketch a Zelig – e la famiglia dell’ex fidanzato della figlia. Ieri mattina sul banco degli imputati si è seduto il padre del ragazzo, accusato di diffamazione. Una serie di reciproche denunce e una storia che assomiglia a una matassa complicata da dipanare. Il cabarettista, anch’esso imputato per diffamazione in un altro procedimento, aveva a sua volta denunciato l’ex fidanzato della figlia per aggressione e stalking e il padre del ragazzo sempre per diffamazione. Per l’accusa, l’uomo avrebbe preso di mira per mesi il comico con centinaia di messaggi diffamatori pubblicati sui social, attraverso almeno 10 profili risultati falsi. Un atteggiamento ritenuto persecutorio, nato dopo alcune ospitate televisive di Dado dell’aprile 2019 nelle corso delle quali raccontava la sua versione dei fatti.
LA RELAZIONE
Tutto inizia da un rapporto amoroso tra la figlia del comico e un ragazzo poco più grande. Una relazione che a Dado non piace. «All’epoca avevo 16 anni – racconta il ragazzo in aula – e lui diceva a tutti che ero un delinquente.
Poi una sera Dado scende di casa per avere un confronto con lui e - secondo il suo racconto - riceve un pugno sul naso. Il tribunale dei minori si occupa del caso, ma decide di archiviare la denuncia di Pellegrini. Lui non ci sta e inizia la sua narrazione della vicenda in televisione. «Ha ricostruito la vicenda senza possibilità di contraddittorio – tuona l’avvocato della difesa, Alfredo Vitali – noi abbiamo provato in tutti i modi ad essere ospitati alle trasmissioni Rai e Mediaset per raccontare anche la nostra versione, ma non ci è mai stata data questa possibilità. Nella prossima udienza abbiamo inserito Barbara D’Urso e Giancarlo Magalli nella lista testi». Ma verrà sentita anche la figlia di Dado. L’ex fidanzato racconta di molteplici aggressioni fisiche e verbali che la ragazza avrebbe detto di aver subito dal padre, tanto da essersi trasferita per un periodo vivere a casa dei genitori dell’ex. Una famiglia con la quale manterrebbe ancora un ottimo rapporto. «Lei diceva che stare in quella casa era invivibile – racconta il ragazzo in aula – mi mandava messaggi dicendo che Pellegrini l’aveva picchiata fino alle 5 del mattino e poi mi faceva vedere i lividi e i segni dei morsi. Spesso me la ritrovavo nel cuore della notte seduta fuori dal cancello di casa mia». E ancora: «Il padre le aveva proibito di parlare con me e le aveva requisito cellulare e pc».