Chris Obeng Abom, chi era il ragazzino di 13 anni travolto da un'auto pirata a Negrar: sognava di fare il calciatore

Il pensiero della sua preside: «Il tuo abbraccio con il mazzo di fiori, a conclusione del concerto di fine anno scolastico, rimarrà indelebile nei miei ricordi»

Chris Obeng Abom, chi era il ragazzino di 13 anni travolto da un'auto pirata a Negrar: sognava di fare il calciatore
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Martedì 1 Agosto 2023, 16:49 - Ultimo aggiornamento: 20:22

Solo e morente sul ciglio della strada. È morto così a neanche 14 anni Chris Obeng Abom, un ragazzo di Negrar (Verona) che stava camminando su un tratto di provinciale senza marciapiede ed è stato travolto da un'auto pirata, cioè un'auto alla cui guida c'è un conducente che ha provocato un incidente e subito dopo scappa senza accertarsi delle condizioni della persona che ha subito l'impatto dell'incidente. 

Stava tornando a casa a piedi Chris.

Abitava vicino al punto in cui è stato investito: ancora pochi passi e poi sarebbe rincasato, vivo. 

Se l'autista si fosse fermato a soccorrerlo si sarebbe potuto salvare. Lo affermano i medici della terapia intensiva e d'emergenza dell'Azienda Ospedaliera universitaria di Verona, che la notte scorsa avevano accolto la giovane vittima.

Secondo i sanitari le lesioni riportate dal giovane non sarebbero da sole «compatibili con il decesso», causato invece da «arresto cardiaco per ipossia da schiacciamento». In sostanza, prima di essere notato da un passante, il 14enne è rimasto a terra per un periodo di tempo che potrebbe essere risultato fatale.

Chris Abom ucciso da un'auto pirata a Negrar

Era giovanissimo Chris. Avrebbe compiuto 14 anni il prossimo 2 settembre. Aveva un sogno: diventare calciatore. Le foto che emergono sui social in queste ore lo ritraggono sul campo, che corre dietro un pallone, con la divisa del Negrar, la squadra per cui giocava. 

«Addio Chris continua a calciare fra le nuvole», scrive la preside dell'istituto conprensivo di Negrar, quello che lui frequentava. «Il tuo abbraccio con il mazzo di fiori, a conclusione del concerto di fine anno scolastico, rimarrà indelebile nei miei ricordi», aggiunge la dirigente Angela Longo. 

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Chi era Chris e la passione per il calcio

Chris era tesserato alla Figc, giocava in una delle squadre giovanili del Negrar, che con la formazione maggiore partecipa al campionato di terza categoria. I suoi genitori sono originari del Ghana - il padre è operaio in un'azienda metalmeccanica - e sono in Italia da una ventina d'anni. Qui sono nati anche il fratello e la sorella di Chris. 

Il sindaco Grison: «Atto criminale»

«Conoscevamo la famiglia, che era seguita dall’Amministrazione comunale», dice al tgVerona il sindaco di Negrar Roberto Grison. «Una disattenzione alla guida può capitare, ma fuggire dopo un incidente senza chiamare i soccorsi è un atto criminale», ha detto il primo cittadino. 

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