Chiara Rossetti, la scout morta a 16 anni schiacciata da un albero a Brescia. «Sognava di fare la cuoca»

Il dolore della scuola a Como: «Eri dolce, sarai sempre con noi»

Chiara, la scout morta a 16 anni schiacciata da un albero a Brescia. «Sognava di fare la cuoca»
di Mauro Evangelisti
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Martedì 25 Luglio 2023, 22:43 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 08:41

«Ciao dolce Chiara, resterai per sempre qui con noi dove ti abbiamo conosciuta e apprezzata per la tua disponibilità e la tua motivazione». Sul sito del Centro di formazione professionale di Como compare, malinconica, questa scritta. Sulle pagine Facebook dei vari gruppi scout si inseguono i messaggi di ricordo di Chiara Rossetti, la sedicenne comasca morta perché mentre svolgeva una delle attività più belle per i ragazzi della sua età, un campo estivo immerso nella natura.

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La tragedia

Un albero è caduto su una tenda e ha colpito proprio lei. La furia del maltempo non ha risparmiato quel piccolo pezzo di paradiso a 1.400 chilometri di altezza, in Val Camonica, a Corteno Golgi, in provincia di Brescia.

Chiara Rossetti aveva compiuto sedici anni appena un mese fa e aveva da poco terminato il secondo anno del corso di cucina Cfp. Spiegano gli insegnanti alla cronaca locale de Il Giorno: «Ci ricordiamo di lei non solo perché era una brava studentessa, che si applicava negli studi e sognava di diventare una chef, ma anche per il suo modo di essere, per la dolcezza, il sorriso, l’altruismo che dimostrava in tutto. Conoscevamo la sua passione per lo scoutismo». Era la minore di tre figli, abitava in un quartiere di Como chiamato Tavernola, dove frequentava la parrocchia. In oratorio era anche animatrice, era un guida del gruppo Agesci Como 3, «amava moltissimo essere una scout».

L’inizio di questa tragedia va ricondotto a giovedì scorso, quando un gruppo di settanta scout parte da Como per un campo estivo. Hanno un’età compresa tra gli 11 e i 17 anni e decidono di dormire in un’area attrezzata che si trova in località Palù, a Corteno Colgi, provincia di Brescia, Val Camonica. I più piccoli dormono in una struttura stabile e separata. Quelli dell’età di Chiara si accampano su palafitte, sollevate da terra, dove vengono montate le tende. In quella di Chiara in totale sono otto ragazze. Nella notte però si alza il vento, c’è il temporale, un abete cade sulla tenda e colpisce proprio la ragazza che sognava di diventare una chef e che non si tirava mai indietro quando c’era da aiutare chi aveva bisogno. Delle altre, solo in tre restano leggermente ferite, ma lo choc e lo sgomento si diffonde tra tutti. Vengono messi a disposizione anche degli psicologi, mentre il sindaco della cittadina, Ilario Sabadini, assicura che non c’era allerta arancione: «Il maltempo è stato molto più forte di quanto previsto». Il vescovo di Como, il cardinal Oscar Cantoni, ha parlato con i genitori di Chiara e ha incontrato tutti i ragazzi del gruppo scout riuniti in una palestra. Domani a Como i funerali. In Lombardia altre due giovani vittime, a causa di un incidente stradale in cui forse il maltempo ha avuto un ruolo cruciale, perché al momento dello scontro frontale tra una 500 e un furgone avvenuto sulla tangenziale di Varese pioveva e l’asfalto era bagnato. Sono morti Chiara Celato e Christian Pallaro, fidanzati diciannovenni. Lei si era da poco diplomata al liceo scientifico e giocava a pallavolo. Lui, che guidava la 500, era allenatore in una squadra di calcio di bambini. Ieri sarebbero dovuti partire insieme per le vacanze.
 

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