Chiara Francini: «Dopo il monologo a Sanremo, sto provando ad avere un figlio. Racconto le donne, è il lavoro più bello»

Parla l'attrice toscana, tra le protagoniste di "Addio al nubilato 2 - L'isola che non c'è" in uscita il 17 ottobre su Prime Video

Chiara Francini: «Dopo il monologo a Sanremo, sto provando ad avere un figlio. Racconto le donne, è il lavoro più bello»
di Gloria Satta
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Sabato 7 Ottobre 2023, 06:44

Nella scoppiettante commedia al femminile di Francesco Apolloni "Addio al nubilato 2 - L'isola che non c'è" (su Prime Video dal 17 ottobre), interpreta ancora Vanessa, attrice fallita dal sarcasmo caustico in viaggio con le amiche Laura Chiatti, Antonia Liskova, Jun Ichikawa: finiranno in una casa-famiglia in mezzo a tanti bambini. Invece nella vita Chiara Francini da Campi Bisenzio (Firenze), 43 anni nel segno di energia, ironia e sex appeal, è tutt'altro che frustrata: il 13 ottobre su Paramount+ tornerà nella giuria di Drag Race Italia, mentre la sua autobiografia Forte e Chiara (Rizzoli) è arrivata alla sesta ristampa e ha originato lo spettacolo che l'attrice porterà in scena dal 12 ottobre. L'attrice riprenderà inoltre la tournée di Coppia aperta quasi spalancata, poi a gennaio uscirà Pare parecchio Parigi, il nuovo film di Pieraccioni da lei interpretato. E dopo 18 anni di amore con il compagno svedese Frederick Lundqvist, rivela di aver iniziato a pensare di diventare mamma.

Dopo il monologo sulle donne che non sono madri da lei portato a Sanremo, ha deciso di avere un figlio?
«Ci sto provando e il percorso che ho intrapreso è un viaggio straordinario, è già una vittoria.

Comunque andrà, sarà un successo».

Cinema, teatro, tv, libri, i social, una casa di produzione appena fondata: le resta il tempo per dormire?
«Sì, e non ho nemmeno bisogno di prendere la melatonina. Sono fortunata, faccio un lavoro bellissimo».

E cosa la spinge a fare tante cose?
«La voglia di condivisione: scambiare le mie esperienze con gli altri mi fa capire che i colori di cui è fatto ciascuno di noi nascono dallo stesso arcobaleno. Adoro dialogare con i miei lettori, sui social rispondo personalmente».

E, seguendo la scia di tante attrici, debutterà anche lei nella regia?
«No, mai pensato. Comunque non dirigerei un film da sola, dovrebbe affiancarmi un altro regista».

"Addio al nubilato 2" parla di amicizia tra donne: è davvero possibile?
«Certo. Pur essendo quattro personalità forti e molto diverse, noi attrici siamo diventate amiche. Ci siamo raccontate tutto e quando nel film ridiamo è tutto vero».

Le donne, secondo lei, sono sempre più libere ed emancipate?
«Sicuramente. Per andare avanti, bisogna partire dalla consapevolezza dei nostri pregi e limiti».

È contenta della donna che è diventata?
«Sì. Sono una grande lavoratrice. E faccio del mio meglio per raggiungere gli obiettivi in cui credo».

Ha mai avuto l'impressione che la sua personalità forte, la sua sicurezza potessero intimidire o respingere?
«No, credo di essere molto dolce. Vengo dalla provincia, questo sì, e non faccio sconti a me stessa: forse questo può spaventare qualcuno ma non chi è sulla mia stessa linea d'onda. Chi si somiglia si piglia. Pazienza per gli altri».

Quale considera il suo maggiore successo?
«Il monologo che, grazie ad Amadeus, ho potuto portare a Sanremo. Parlava dei miei dubbi e ha generato il libro».

Cosa trova di interessante nel mondo delle Drag Queen?
«La loro autenticità che emerge anche in Drag Race. Dietro i lustrini si nascondono giganti di umanità e talento».

Ha un sogno?
«Continuare a raccontare le donne in serie o film scritti da me».

La soddisfazione più grande che le ha dato il successo?
«Riuscire a comprarmi delle "graziosità" per la casa, mobili e suppellettili che mi fanno sentire bene».

Si è mai vendicata di un rifiuto, di un torto subito?
«No. Anche se ho preso delle porte in faccia, non sono rancorosa. Mi piace il mio lavoro ed evito la mondanità. La sera sto in casa con i miei gatti Rollone e Nej Nej. Il terzo, Hermès, l'ho mandato in vacanza da mamma e papà».

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