Camila Giorgi scomparsa, non la trova nessuno: la morte della sorella e i problemi del padre con il fisco. La ct azzurra: «Speriamo stia bene»

Camila Giorgi scomparsa, non la trova nessuno: la morte della sorella e i problemi del padre con il fisco. La ct azzurra: «Speriamo stia bene»
di Vincenzo Martucci
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Sabato 11 Maggio 2024, 06:46 - Ultimo aggiornamento: 14:52

AAA Cercasi disperatamente Camila Giorgi. Non da oggi, che misteriosamente si ritira senza proclami, e non risponde al telefono e ai messaggi, il mondo del tennis si interroga sull'Andre Agassi delle donne. Un personaggio da sempre avvolto dal mistero.
I vicini sbirciano invano fra le persiane sbarrate dell'ultimo domicilio conosciuto, di Calenzano, Prato. Sfumano le ultime immagini Instagram di Camila col marchio Giomila, la linea d'abbigliamento un po' floreale e un po' osé creato dalla mamma. L'ambiente fa le faccine furbette di chi sa. Il rinvio a giudizio per le false certificazioni di vaccinazione contro il Covid sulla base della confessione di una dottoressa vicentina, indagata per aver prodotto i documenti falsi, che avrebbe fatto anche il nome della Giorgi? Le vecchie pendenze di papà con investitori vari? Le imposte pendenti all'Erario di Stato? La ct azzurra della Billie Jean King Cup, Tathiana Garbin, fa da portavoce: «Mi dispiace perché anche io non sono riuscita a sentirla, un po' di preoccupazione c'è. L'ultima volta non mi ha dato disponibilità per venire a Siviglia con la squadra per un problema al piede. Mi auguro che stia bene, che non ci siano problemi e che abbia lasciato con serenità questo sport che le ha dato tanto. Per chi ha raggiunto i vertici è difficile ripartire dalle qualificazioni e con un ranking basso. Una conclusione forse era necessaria».

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FENOMENO

Piccola di fattezze, visino alla Brooke Shields, Camila già a 12 anni sfoderava velocità di piedi e di braccio fenomenali, concedeva poche parole smozzicate mischiando le lingue dei tanti paesi dov'era transitata, dalla Francia alla Spagna all'Italia. Zero sorrisi, un velo di perpetua tristezza per la tragica scomparsa della sorella maggiore, Antonella, in un incidente d'auto nel 2011 a Parigi - dov'era stata accolta con tutta la famiglia dalla prima Accademia di Patrick Mouratoglou -, lo sguardo sempre basso, cercava sempre quello di papà Sergio. Onnipresente, inamovibile, determinato pilastro della figlia. Con un'aria truce, i capelli lunghi e lanosi sempre per aria, lo sguardo duro, mille sigarette succhiate per la tensione, la sicurezza di tutti i padri-padroni. Papà ha avuto una vita avventurosa, compresa la guerra alle Falkland. In Argentina aveva conosciuto e sposato l'italiana Claudia Fullone, che ha lavorato per anni all'Università di Macerata, dov'è nata Camila.

ESPLOSIONE

Nel 2012, a vent'anni, Camila, arrivò in alto come un fulmine, bruciando l'etichetta di appena 145 del mondo, passando dalle qualificazioni ed arrivando agli ottavi di finale a Wimbledon dove si fermò solo contro la numero 3 del mondo Aga Radwanska. Diventando in fretta l'erede delle Fab 4, Schiavone-Pennetta-Errani-Vinci, picchiando sempre forte, alternando senza battere ciglio vincenti ed errori. Nessun piano B: «Mi piace giocare così e gioco così, mi piace rischiare e rischio». A Wimbledon disse serissima: «Non seguo il tennis femminile, non lo guardo, non mi interessa». Per poi correggersi, male: «Quando non sono in campo, non seguo proprio il tennis».

ALTI E BASSI

Camila si esaltava soprattutto nei grandi tornei e contro le grandi avversarie. Nel 2013, aveva bruciato, fra Indian Wells e US Open, le ex numero 1 del mondo Wozniacki, Sharapova ed Azarenka. Nel 2018 era salita alla classifica-record di 26, sulla scia dei quarti ai Championships sull'amata erba, l'acme Slam mai replicato. Così come all'improvviso ha firmato l'unico 1000, fra i 4 urrà WTA, a Montreal 2021, battendo in finale un'altra ex regina, Pliskova. Per poi praticamente scomparire dalla scena principale, afflitta da più infortuni e quindi dalla sfiducia. Fino al ko finale sul Tour il 23 marzo a Miami contro la numero 1 Swiatek. Dove la rivedremo? Più che come modella o influencer lei si vedeva «con un camice, in laboratorio, a elaborare qualche cosmetico».
Il prossimo mistero Camila.

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