La presa del romanzo sta nella capacità narrativa di Mazzocato, già sperimentata su questo filone. Il racconto scorre nelle pagine di cronaca del tempo e nella memoria lasciata tra i fogli del diario di don Fervido, parroco del borgo teatro del delitto. «Ho conosciuto quel sacerdote - spiega Mazzocato - proprio grazie a quei suoi tre quadernetti dalla scrittura sbiadita, specchio di un carattere forte e complesso». Ma tutto non si esaurisce certo nella narrazione cronachistica. Perchè il pregio del romanzo risiede nell'abilità dell'autore che sa calare il suo lettore nell'atmosfera di un Veneto d'altri tempi la cui immagine ritrae attraverso personaggi quali la misteriosa "Maria Ultima", che la vox populi voleva un po' strega e un po' guaritrice e soprattutto donna capace di aiutare gli agonizzanti a morire. Del resto tutto il libro gravita attorno a temi quali la morte, la vita e la giustizia e alle pulsioni che ne derivano sull'animo umano. «Con qualche sorpresa finale»...preannuncia Mazzocato.
Il romanzo viene presentato domani, alle 17, a palazzo Giacomelli. Ne parleranno, assieme all'autore, gli avvocati Riccardo Mazzariol e Paolo De Girolami, presidenti, rispettivamente, dell'Ateneo di Treviso e dell'Ordine degli Avvocati di Treviso.
Bruno De Donà
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