Giallo della Panda, Procura pronta ad archiviare

Giallo della Panda, Procura pronta ad archiviare
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Mercoledì 19 Novembre 2014, 05:59
L'INCHIESTA
ROMA Le parole del sindaco Marino ieri pomeriggio in Campidoglio hanno fatto immediatamente pensare che, parallelamente alla marcia indietro del primo cittadino della capitale procedessero nella medesima direzione anche gli atti giudiziari. E che quindi l'inchiesta sulla presunta violazione del sistema informatico del Comune di Roma sarà destinata ad una rapida archiviazione.
LE TESTIMONIANZE
In realtà, il fascicolo affidato al pm Nicola Maiorano sulla base dell'esposto del sindaco avrà bisogno ancora di alcuni accertamenti prima di decidere sul da farsi. Prima di tutto perché, al di là delle accuse fatte da Marino verbalmente, l'inchiesta non ha mai ipotizzato il dossieraggio nei confronti del sindaco, limitandosi a verificare invece l'ipotesi di violazione del sistema informatico. E poi perché in seguito alla denuncia di Marino, i Carabinieri hanno ascoltato alcuni degli impiegati addetti al sistema informatico dell'Agenzia della mobilità che hanno effettivamente confermato la presenza di alcune anomalie e apparenti tracce di intrusioni non autorizzate. Ingressi che si sarebbero ripetuti più volte nel tempo e che non sarebbero del tutto chiariti dalla ricostruzione fatta dal senatore Ncd Andrea Augello (secondo il quale basta cambiare le chiavi di ricerca perché i permessi scompaiano ma poi riappaiano). Tant'è che alla riunione di maggioranza successiva alla denuncia, il lunedì successivo, Marino ripeteva: «Sappiate che c'è stata un'intrusione persino in queste ore». Prima di trarre conclusioni, i Carabinieri del Nucleo investigativo di Roma aspettano la conclusione delle verifiche tecniche sul sistema informatico. Se le accuse del sindaco e dei tecnici dovessero essere confermate, l'inchiesta potrebbe andare avanti sebbene su una linea ben diversa da quella prospettata dal primo cittadino.
LE ACCUSE
Certo è che il tono delle accuse è cambiato. Ieri, il presunto dossier informatico era stato declassato a «manomissione informatica» segnalata dai tecnici e girata alla procura. Ma l'8 novembre il tenore delle dichiarazioni di Marino era ben diverso. «Qualcuno si è abusivamente introdotto nel sistema informatico della capitale protetto dai sistemi di sicurezza - diceva il sindaco - ed ha falsificato i dati relativi ai permessi di circolazione di cui io disponevo. Si è voluto creare elettronicamente un dossier falso per dimostrare che io non avessi diritto a circolare nelle zone a traffico limitato».
Sara Menafra
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