Non solo Sistina: anche palloni e scarpini ai Musei

Non solo Sistina: anche palloni e scarpini ai Musei
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Lunedì 8 Dicembre 2014, 06:08
LA RACCOLTA
Una nuova, grande vetrina è apparsa all'improvviso ai Musei Vaticani; ed è subito diventata delle più guardate di tutte dai turisti. Forse, anche perché è proprio davanti a quello Etnologico: sullo scalone che porta al punto di ristoro e (pardon) ai bagni. O forse, per la singolarità: contiene infatti palloni, magliette, scarpini bullonati e foto. Immagini di quando (era il 13 agosto 2013, per una partita amichevole e di beneficenza a Roma) il Papa ha ricevuto le nazionali d'Italia ed Argentina; e oggetti degni di essere comunque raccontati ed ammirati. Una maglietta firmata da Pelé; altre della squadra prediletta dal Pontefice, il San Lorenzo di Buenos Aires, con sopra scritto “Francisco campeon”; il pallone, con tutti gli autografi, regalato da Gianluigi Buffon, il capitano degli azzurri, al Papa; un paio di scarpini, che recano il suo augusto nome.
Una vetrina dedicata al calcio, nei Musei, può far storcere il naso; ma costituisce certamente un caso. Ci sono perfino un raro pallone a valvola degli Anni '40, per qualcuno il primo adottato in Argentina; la Coppa Libertadores, che in America Latina è come da noi quella dei Campioni, vinta nel 2014 dal “suo” San Lorenzo. E una foto d'altri tempi, con tre campioni, sempre argentini, che giocarono nella prima partita vista dall'allora ragazzo Jorge Bergoglio, accanto ai genitori; e dalla quale, probabilmente, è nata la sua passione di tifoso. «Il nipote dell'arbitro che allora la diresse, ha mandato il fischietto che fu usato allora; un raro esemplare, ancora in legno», dice Sandro Barbagallo, che dirige appunto il Museo etnologico, tra l'altro, in pieno rinnovamento e restauro.
I VISITATORI
Raccontano che, un giorno, il Papa ha chiamato chi dirige i musei, consegnando tutti questi oggetti. Ma senza nulla chiedere, né ordinare; dicendo soltanto che li tenessero loro. Da qui, è scaturita l'idea. Del resto, anche i musei (specialmente quelli che attirano ogni anno sei milioni di visitatori, e non tutti esperti o appassionati d'arte), si devono rinnovare. E mettersi al passo con i tempi. Così, vicino alla Pinacoteca, a Leonardo, Raffaello e Giotto, non lontano da Michelangelo, è comparso anche il football dei nostri giorni.
F.I.
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