E ora sfila l'orgoglio curvy

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Domenica 9 Novembre 2014, 06:09
LA MANIFESTAZIONE
BOLOGNA
Bologna la dotta, la rossa e la curvy. Il capoluogo emiliano è infatti diventato la patria della bellezza senza taglie, ospitando il Curvy Pride, un flash mob per l'orgoglio delle curve del corpo femminile. Tante donne, di diverse età, ma quasi tutte sopra la 46, taglia che oggi indossano con disinvoltura, ma che in passato alcune hanno fatto fatica ad accettare. «Non si tratta di un inno all'obesità, ma di un modo per creare e diffondere una cultura alternativa rispetto a quella che il mercato pubblicitario e i media cercano di imporre. Modelli che spesso posso andarci stretti» sottolinea Erasmo Catavolo, uno degli organizzatori che spiega che la Curvy Revolution era partita già un anno fa, proprio da Bologna, città conosciuta nel mondo per la sua cucina che però vuole trasmettere una giusta visione del cibo.
IL FINE
«Tutto è iniziato da quando Marianna Lo Preiato, proprietaria del negozio per taglie forte Femme, ha creato il blog “Ci Metto la curva”, mettendosi in rete con altre blogger del mondo curvy». Da allora si è lavorato su progetti educativi coinvolgendo non solo il comune di Bologna, ma anche enti come la Fanep, l'onlus che raccoglie le Famiglie di Neurologia Pediatrica prendendosi cura dei pazienti affetti da disturbi alimentari. «Curiamo soprattutto donne in fase adolescenziale, ma è in crescita anche il numero di uomini affetti da queste patologie. Negli ultimi dieci anni sono passati dal 2 al 10% del totale dei nostri assistiti. Il fattore di genere è ancora predominante e con il passare del tempo si sta abbassando l'età delle ragazze che riabilitiamo» spiega il professor Emilio Franzoni, consigliere del Fanep.
Eventi come il Curvy pride cercano quindi di combattere quella che Valentino di Pisa, presidente del Fanep, descrive come «la prima causa di morte per le adolescenti italiane: l'anoressia. A scatenare questo disturbo è quasi sempre l'immagine trasmessa dai media, soprattutto in un'epoca dove l'apparire conta sempre di più».
Basta parlare con Giulia e Chiara, due ventenni che partecipano al flash mob, per capire come il modello dominante della donna abbia influenzato la loro vita. «Sin da quando eravamo a scuola ci prendevano in giro perché eravamo cicciottelle. Abbiamo dovuto affrontare momenti difficili e critici per accettarci per quello che siamo. Durante la nostra adolescenza ci siamo documentate e abbiamo appreso che in altre parti del mondo si stava diffondendo un movimento curvy di donne orgogliose delle loro forme e abbiamo deciso di metterci in rete, creando “Love who you are”, una pagina Facebook grazie alla quale abbiamo visto diffondersi a macchia d'olio l'immagine della donna orgogliosa delle sue curve».
I MODELLI
L'inversione del trend sarà chiaro anche nel calendario Pirelli. Tra le veneri considerate icone di bellezza, nel 2015 ci sarà anche la statunitense Candice Huffine, una delle più famose modelle curvy alta un metro e 80 e dal peso di 90 chili. Il passo è storico e il messaggio sembra chiaro: le donne curvilinee hanno la stessa dignità e rappresentano un modello di bellezza che non ha nulla da invidiare a quello rappresentato dalle XS. «La sfida è ora quella di diffondere questa immagine» spiega Di Pisa, mentre si incammina verso Piazza Maggiore, dove le partecipanti sono pronte a una scritta umana: Curvy pride, orgogliose delle nostre curve.
Azzurra Meringolo
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