Lite tra operatori al Morbella, interviene la polizia e finisce a denunce. Oggi il centro riapre

Lite tra operatori al Morbella, interviene la polizia e finisce a denunce. Oggi il centro riapre
di Marco Cusumano
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Sabato 7 Agosto 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:52

 Momenti di tensione ieri mattina al centro commerciale Morbella di Latina durante l'assemblea dei consorziati. I commercianti hanno infatti evidenziato l'impossibilità di effettuare l'incontro in un locale troppo piccolo (l'ex bar 111) e in condizioni non sicure, con cavi e prese elettriche scoperte. Ne è nata una discussione sempre più animata e alla fine è dovuta intervenire la polizia per placare gli animi. Lo scontro tra il presidente Salvatore Centola e i commercianti del centro ha naturalmente ben altre motivazioni, legate alla chiusura del Morbella dal 23 luglio dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco per una serie di inadempienze in materia di sicurezza.
La buona notizia è che, dopo giorni di lavori a ritmo frenetico, oggi la struttura riaprirà. «Gli operatori hanno presentato la Scia - spiega l'assessore Simona Lepori - gli uffici si sono subito attivati affinché il centro potesse riaprire oggi stesso». Una riapertura parziale, visto che resterà chiuso il piano interrato con i parcheggi, ma almeno potranno ripartire le attività commerciali del piano terra e del primo piano rimaste bloccate improvvisamente.


Tra i consorziati e il presidente ormai è guerra aperta. Ieri dopo l'intervento della polizia, un gruppo di commercianti si è recato in Questura per presentare una denuncia contro ignoti. Nel documento sono stati evidenziati i fatti avvenuti in mattinata: la convocazione dell'assemblea in locali non adeguati sia per dimensioni che per sicurezza, con impianti a vista e cavi scoperti. «Non è stato neppure richiesto il green pass obbligatorio nei luoghi al chiuso - raccontano i presenti - inoltre c'era una guardia giurata che faceva entrare, ma una volta all'interno era tutto chiuso con una temperatura insopportabile. Il presidente ha comunque tenuto l'assemblea senza la presenza degli operatori». Il motivo della convocazione sarebbe legato a una richiesta di ulteriori soldi per il fabbisogno finanziario del Consorzio, si parla di 100 o 200.000 euro, ma anche su questo non c'è molta chiarezza e di certo la questione è ormai destinata a risolversi per vie legali. Ora si pensa però alla riapertura che darà ossigeno alle numerose attività rimaste ferme con enormi danni economici. Non solo il Conad, ma anche il bar Picasso che ha recentemente cambiato gestione, la rosticceria, il bar torrefazione, i negozi di abbigliamento all'interno, la clinica odontoiatrica e tutte le altre attività già alle prese con una difficile ripartenza dopo la pandemia.
Marco Cusumano
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