Mark Zuckerberg, l’inventore di Facebook e sesto uomo più ricco del Mondo (con un patrimonio stimato da Forbes in 44,6 miliardi di dollari) è in visita a Roma per incontrare, come ha scritto in un post lo scorso 24 agosto, la community tricolore del “suo” social network: «Non vedo l’ora di incontrare la comunità italiana di Facebook dopo il terremoto della scorsa notte in Italia».
Il patron di Facebook si trova in Italia già da ieri, giorno in cui ha partecipato al matrimonio del Ceo di Spotify Daniel Ek: «Molti lo conoscono come un grande imprenditore, per me è un grande amico e un padre amorevole» ha postato sulla sua bacheca Zuckerberg, come didascalia a una foto che lo vede in compagnia di sua moglie, Priscilla Chan e dello stesso Ek, sulle rive del Lago di Como.
L’agenda romana del multimiliardario statunitense si preannuncia fittissima di impegni e prevede una serie di meeting istituzionali al mattino, in cui incontrerà esponenti del Governo per discutere di agenda digitale, sviluppo e innovazione. Sia da fonti organizzative che istituzionali vi è il più stretto riserbo sui nomi delle figure istituzionali che incontreranno Mark Zuckerberg e sugli argomenti che verranno trattati.
GLI APPUNTAMENTI
Al pomeriggio, dalle 15, la visita all’incubatore e acceleratore Luiss Enlabs - il più grande in Europa - presso la stazione Termini, dove incontrerà i developer ivi ospitati, per un confronto su tematiche legate all’innovazione. Delle 30 start-up che si trovano all’interno della struttura, solo 5 hanno ricevuto un invito per conoscere e presentare le loro idee al patron di Facebook, con il quale intratterranno un piccolo dibattito. Subito dopo, intorno alle 16, l’aula 200 del campus Luiss Guido Carli di Viale Romania ospiterà una ristrettissima platea di studenti e addetti ai lavori con i quali Zuckerberg interloquirà rispondendo alle domande inviategli sotto il suo post del 24 agosto, in un Q&A che avrà più le fattezze di uno discorso con scarse possibilità di interazione con il pubblico in sala. Sarà possibile visualizzare la sessione di “Townhall Q&A” - come è solito chiamare i suoi appuntamenti di “domande e risposte” - via Internet collegandosi attraverso la pagina Facebook dello stesso Zuckerberg, che trasmetterà il live streaming dell’appuntamento con gli studenti della Luiss, a partire dalle 16.
I due appuntamenti sono entrambi blindatissimi, così come l’agenda degli appuntamenti è tenuta segreta fino all’ultimo istante, data la fissazione maniacale per la privacy del capo della società di Menlo Park. Nessun giornalista, nessuna conferenza stampa e nessuna passerella né passerelle: i due incontri saranno aperti solo agli studenti e al CdO della Luiss oltre a una strettissima lista di invitati fra cui i direttori delle principali testate giornalistiche italiane e i responsabili di alcune delle più importanti start-up e imprese tecnologiche dello Stivale.
Nei giorni precedenti la sua presenza a Roma, si erano diffusi rumour riguardo una possibile visita di Mark Zuckerberg e di sua moglie nelle zone del terremoto, voci che però non trovano fondamento, secondo fonti organizzative, visto il numero di impegni che attendono il patron di Facebook. Così come non vengono confermate le notizie di una possibile donazione - si parla di circa 250mila dollari - per la ricostruzione delle aree colpite dallo sciame sismico degli scorsi giorni. Non risulterebbe improbabile, secondo altre fonti vicine all’organizzazione, che lo stesso Zuckerberg annunci a sopresa una cospicua donazione attraverso la Chan Zuckerberg Initiative, la Fondazione benefica, istituita insieme a sua moglie Priscilla Chan, che si occupa di “incoraggiare il potenziale umano e promuovere l’uguaglianza”.
Zuckerberg è molto legato a Roma e all’Italia, tanto da averci trascorso parte della sua luna di miele nel maggio del 2012: «Roma ha un posto speciale nel mio cuore. Ho studiato latino e storia antica per molti anni - scrive nella sua bacheca di Facebook - Mi piace visitare le case dei miei personaggi storici preferiti, come Cesare Augusto, che ha creato la Pax Romana, 200 anni di pace».
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