Tessera sanitaria ai migranti: registra i dati sulla salute

Tessera sanitaria ai migranti: registra i dati sulla salute
di Carla Massi
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Sabato 30 Aprile 2016, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 02:45
Ai migranti prossimi venturi sarà consegnata una tesserina magnetica nella quale si inseriranno tutti i dati sulla salute. Una sorta di card sanitaria che permetterà di seguire la presenza o l’insorgenza di malattie di chi entra in Europa. Per la sicurezza della persona e di coloro che, con lei, vengono a contatto.

LE IMPRONTE
Un nuovo piccolo tassello del progetto Ue “Care”, l’Italia è in testa con l’Istituto nazionale salute migrazioni e povertà. Le prime card verranno consegnate, da luglio, nei cosiddetti Hotspot di Lampedusa e Trapani. Gli Hotspot sono strutture allestite per identificare rapidamente, registrare, fotosegnalare e raccogliere le impronte digitali dei migranti, e che create per sostenere i paesi più esposti ai nuovi arrivi. Oltre il nostro paese partecipano Grecia, Malta, Croazia e Slovenia. Gli sbarcati saranno trattenuti negli Hotspot (in molti casi sono previsti in centri già esistenti) fino alla conclusione delle operazioni di identificazione. Non sarà un tessera sanitaria come la nostra, quella che utilizziamo in farmacia o alla Asl, per usufruire di tutti i servizi sanitari ma un mezzo perché i migranti non ripetano vaccinazioni, esami o terapie. E perché, informaticamente, vengano tenuti sotto osservazione. «Tracceremo lo stato di salute di ogni singolo che entra in Europa - spiega il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - e garantiremo, allo stesso tempo, anche una maggiore sicurezza. Verrà introdotto un mezzo che permetterà la tracciabilità dei migranti. Ovviamente stigmatizziamo in modo netto le decisioni anti-immigrati dell’Austria».
 
GRAVIDANZE
Sono stati oltre 700.000 i rifugiati e migranti entrati in Europa nel 2015.
Circa il 5-7% di queste persone, secondo l’Oms, ha avuto bisogno di assistenza medica. Per lesioni accidentali, ipotermia, ustioni, episodi cardiovascolari, gravidanze e complicanze legate al parto, al diabete e all’ipertensione. Proprio l’Oms, nell’ultimo anno, aveva richiesto la tessera per evitare che le vaccinazioni di ingresso vengano ripetute. Un team di medici è già al lavoro a Lampedusa e Trapani. «Il progetto - aggiunge Gianfranco Costanzo, direttore Unità operativa di gestione dell’Istituto nazionale salute migrazioni - prevede anche visite ad hoc per la determinazione dell’età dei ragazzi migranti». Oltre ad un sistema software statistico che permetterà di valutare il rischio di particolari patologie in chi sbarca. «Molto spesso, oggi, ci portano in ospedale bambini e ragazzi migranti per stabilire l’età» - fa sapere Massimo Magnanti Segretario sindacato professionisti dell’emergenza e medico al pronto soccorso del San Giovanni a Roma. «Dove, come in tutta Italia viene soccorso chiunque chieda aiuto» Molti dei più giovani arrivano senza genitori, soprattutto via terra.
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