In Italia a cavallo dell'onda

In Italia a cavallo dell'onda
di Stefano Ardito
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Giovedì 25 Agosto 2016, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 16:59

Il popolo delle onde è pronto. Dopo la relativa bonaccia delle settimane centrali dell’estate, il libeccio, la bora e il maestrale hanno ripreso a battere le spiagge della Penisola e delle isole italiane. Migliaia di appassionati del surf, aiutati da previsioni dettagliate sulla dimensione delle onde, e sulla forza e sulla direzione del vento, sono pronti a tuffarsi e a disegnare le loro traiettorie eleganti sul mare.
Il surf, uno sport elegante ed esotico, evoca le spiagge e le grandi onde oceaniche della California, delle Hawaii, delle Maldive o dell’Australia, o quelle più vicine del Portogallo, o di Biarritz, sulla costa francese dell’Atlantico. Praticato in Polinesia fin dal Medioevo, è stato descritto per la prima volta in Europa dal capitano James Cook.
«Osservai quell’indigeno penetrare su una piccola canoa le lunghe onde al largo di Matavai Point. Capii che quell’uomo provava la più sublime delle emozioni nel sentirsi trascinare con tale velocità dal mare» ha annotato il navigatore britannico nel 1778 a Tahiti.

GLI ALBORI
Lo sport del surf come lo conosciamo ora, è nato nei primi decenni del Novecento alle Hawaii e sulla West Coast americana, grazie a Rabbit Kekai e ad altri campioni. A renderlo famoso nel mondo, oltre alle camicie hawaiane e al look bizzarro dei praticanti, sono stati le canzoni dei Beach Boys e film come Blue Hawaii, con protagonista Elvis Presley.
Ma il surf non è solo un divertimento esotico. In Italia, come nel resto d’Europa, lo praticano migliaia di appassionati. È nato a Roma il diciottenne Leonardo Fioravanti, campione del mondo juniores nel 2015. Siti specializzati come surfproject.it, surfcorner.it e surftotal.it forniscono a ciclo continuo informazioni sulle competizioni e sulle circa duecento spiagge italiane dove il surf viene regolarmente praticato.
Per surfare in mari bizzosi come il Tirreno, il Ligure, l’Adriatico e lo Jonio, che passano rapidamente dalla calma piatta alla burrasca e viceversa, sono fondamentali le informazioni meteo fornite in tempo reale dai siti. Windfinder, una app per Android, iPhone e iPad, di cui è disponibile la nuova versione da qualche giorno, permette di conoscere le previsioni su onde, vento e maree sulle spiagge del Nordamerica e d’Europa.
Ha entusiasmato i surfisti la notizia, resa nota a Rio de Janeiro dal CIO, che il surf (con l’arrampicata sportiva, il karate e il baseball) è stato inserito nel programma delle Olimpiadi di Tokyo del 2020. «È un’occasione che abbiamo aspettato per vent’anni. Porteremo una nazionale competitiva e all’altezza del compito» commenta Alessandro Di Spirito, presidente della Federazione Italiana Surf.
Chi vuole avvicinarsi in maniera corretta a questo sport trova su fisurf.it, il sito della Federazione, l’elenco dei circoli, delle associazioni e delle scuole, presenti in ogni angolo delle coste italiane, che consentono di imparare in sicurezza.
Una volta imparato a distinguere tra i vari tipi di tavole (shortboard e hybrid, fin e gun, minimalibu e longboard) e tra i vari tipi di fondali e di onde (beach break adatta anche ai principianti, reef e point riservati a surfisti medi ed esperti) si può scegliere tra le spiagge più belle. È un elenco che sorprende.
Ai primi posti, com’è facile immaginare, sono le vastissime spiagge sarde di Piscinas e Capo Mannu, sulla costa occidentale dell’isola, dove le onde raggiungono spesso i quattro metri di altezza. Nel sud della Sardegna si pratica il surf a Chia e al Poetto, la spiaggia cittadina di Cagliari.
Negli elenchi delle località più belle per il surf, redatti dalle guide e da siti specializzati come sportoutdoor24.it, compare spesso l’arenile di Levanto, la porta delle Cinque Terre per chi arriva dall’autostrada e da Genova. A Varazze, nel Ponente ligure, si può godere di «un’onda potente, tecnica e tubosa».
In Toscana si pratica molto bene il surf davanti alle spiagge bianche di Rosignano Solvay e di Vada, o alle scogliere di Castiglioncello e Calafuria. Nelle Marche la baia rocciosa di Portonovo, ai piedi del Conero, Marche, offre cinque belle zone per surfare in vista degli scogli delle Due Sorelle e della Vela.
In Sicilia si cavalcano le onde in zone solitarie come la foce del fiume Tindari, o davanti alle celebri e frequentatissime spiagge di Cefalù, Giardini Naxos, Catania, San Leone ad Agrigento. Alle porte di Palermo si può surfare a Mondello, o tra l’Isola delle Femmine e la costa.
In Abruzzo, terra di spiagge sabbiose e montagne, la zona più adatta allo sport della tavola è il litorale roccioso di Vasto, accanto al confine con il Molise. La piatta costa sabbiosa della Romagna offre una ventina di siti censiti per il surf, tra i quali Spiaggia Romea, Cesenatico, Misano Adriatico e Cervia. In Puglia attendono le spiagge di Vieste, dalla Caletta al Pizzomunno, e quelle di Monopoli e del Salento. Nel Lazio si può praticare con soddisfazione il surf sulla costa pontina di Sperlonga, Gaeta e Scauri, nelle insenature di Marangone e 012 che si raggiungono dal casello di Civitavecchia Sud della A12. Numerose le possibilità tra Anzio e Nettuno, due delle località balneari più amate.
L’insenatura più frequentata dai surfisti della Capitale e dintorni è però la Banzai Beach, presso Santa Marinella. Le onde sono lunghe e potenti, arrivano a tre metri di altezza, e permettono di surfare anche con vento forte. La zona, dagli anni Ottanta, ospita spesso gare del campionato italiano. Le Hawaii sono lontane da qui. Ma a volte sembrano a due passi.

 
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