Potenza, soldi riciclati per comprare locali vip: indagato Salvatore Caiata, candidato M5S in Basilicata

Potenza, soldi riciclati per comprare locali vip: indagato Salvatore Caiata, candidato M5S in Basilicata
di Valentina Errante
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Venerdì 23 Febbraio 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 17:44

Una girandola di società, il business della ristorazione a Siena e un’inchiesta top secret per riciclaggio. Al centro delle indagini, gli affari dell’imprenditore Salvatore Caiata, candidato a Potenza nel movimento Cinquestelle nel collegio uninominale e neopresidente della squadra di calcio cittadina. Caiata, lucano di nascita, tornato a “casa” dopo avere studiato e fatto fortuna nella città del Palio, aveva detto di voler lasciare la Toscana. Ma a Siena torna ancora ed è sui suoi affari in piazza del Campo che adesso indaga la Guardia di Finanza su delega del procuratore di Siena, Salvatore Vitello. 

Il fascicolo, nel quale risulta iscritto anche l’imprenditore Kazako Igor Bidilo, coinvolge anche Cataldo Staffieri, rappresentante per l’Umbria e la Toscana de “La Cascina”, la cooperativa bianca finita al centro delle indagini sul Mondo di Mezzo che proprio a Siena gestisce i locali più in vista del centro storico. 

PIAZZA DEL CAMPO
A Siena il nome di Caiata è molto noto. Classe ‘70, sbarca in Toscana giovanissimo, si laurea, comincia a lavorare nel settore immobiliare e poi passa alla ristorazione. Una scalata rapidissima. Di strada ne fa tanta, alla fine lo chiamano “il proprietario di piazza del Campo”. Nel 2009 il suo nome appare anche tra i coordinatori provinciali del Pdl. Insieme a “La Cascina”, è a un passo dal comprare il Siena calcio, poi anche la squadra di Grosseto. Due anni fa è il protagonista dell’affare del quale nelle contrade si chiacchiera per mesi: la “Birreria” di piazza del Campo, locale storico della città, dopo alcuni mesi di chiusura, viene ceduta da Andrea Bellandi.

L’acquirente, ufficialmente mediatore, sarebbe proprio Caiata, ma il locale verrà gestito da “Villa dell’Ombrellino srl”, il marchio di prestigio della ristorazione commerciale del “Gruppo La Cascina”. La cooperativa cattolica, che ha visto gli ex amministratori condannati nel processo “Mondo di Mezzo”, e che ha già la gestione del “bar Nannini”, di proprietà della Sielma, controllata da Bidilo e dall’imprenditore romeno Maxim Costant Catalam, il “Conca d’Oro”, “Nannini Toselli” e “Nannini Massetana”. Circa un anno dopo, Caiata fa il grande annuncio: non vuole più lavorare a Siena. Torna a Potenza, rileva con due soci la squadra di calcio della città e poi, il primo luglio 2017, cede un altro dei tanti locali storici che controlla: “Il ristorante del Campo”. L’acquirente è ancora “La Cascina”. Le verifiche della Guardia di finanza, che da qualche mese svolge indagini top-secret, riguardano i passaggi di soldi e gli investimenti degli imprenditori.

Intanto Caiata è il candidato di punta in Basilicata per il Movimento Cinquestelle, è stato proprio l’aspirante premier dei pentastellati, Luigi di Maio, a chiamarlo: «Sono contento che Salvatore, da imprenditore ed esterno a logiche politiche, abbia accettato di mettere la sua esperienza e le sue competenze manageriali a disposizione del nostro progetto per il Paese e per la Basilicata in particolare. L’Italia ha bisogno di persone capaci, che hanno dimostrato di saper fare tanto e bene per il proprio territorio». E Caiata non si è lasciato pregare: «Scendo di nuovo in campo per il mio territorio accettando con entusiasmo l’invito di Di Maio e del M5S a rafforzare l’impegno per la mia terra. La Basilicata merita un’adeguata classe dirigente ed io proverò ad essere il portavoce dei tanti lucani delusi dall’immobilismo di questi anni». Una vicenda che ora rischia di essere l’ennesimo inciampo dei Cinquestelle dopo il caso scontrini, rimborsi elettorali e bonifici taroccati.

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