Scuola, maturità in quattro anni. Classi sperimentali a partire dal 2018

Scuola, maturità in quattro anni. Classi sperimentali a partire dal 2018
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 17 Maggio 2017, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 19:51
Diplomarsi a 18 anni, con un anno in meno di studi sulle spalle. Per iscriversi prima all’università o per provare ad entrare nel mondo del lavoro con un anno di vantaggio. Si può fare, se il liceo viene ridotto da 5 a 4 anni di frequenza. E potrebbe essere proprio così a partire dal 2018, con i primi studenti che raggiungerebbero il diploma nel 2022. 

E’ questo il progetto da tempo allo studio del ministero dell’istruzione che, dopo false partenze di sperimentazioni decollate a fatica, ha varato una bozza di decreto che ha ora ricevuto l’approvazione da parte del Consiglio superiore della pubblica istruzione. Il Cspi ha annotato delle osservazioni ma ha ritenuto opportuno comunque mandare avanti il testo del decreto. Se il percorso proseguirà così come è stato impostato, senza intoppi, il 1 settembre del 2018 l’anno scolastico inizierà con 100 classi sperimentali, che porteranno a termine gli studi in soli 4 anni.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Si tratterà di prime classi di scuola superiore, dai licei agli istituti tecnici, professionali, sia statali sia paritari. Saranno infatti le singole scuole, se interessate, a chiedere l’attivazione di una o più sezioni da 4 anni. Gli istituti dovranno quindi presentare progetti fortemente innovativi, anche e soprattutto dal punto di vista digitale e laboratoriale, e potranno chiedere l’attivazione per classi da un minimo di 25 iscritti a un massimo di 30. Per incrementare l’offerta formativa si punterà molto anche sull’alternanza scuola-lavoro e sull’adesione a progetti di mobilità internazionale.

Dal punto di vista strettamente didattico, invece, i programmi di un corso di studi quadriennale saranno uguali in tutto e per tutto agli attuali quinquennali. Verte proprio su questo punto la sperimentazione: verificare che in 4 anni si possa portare a termine lo studio durato finora 5 anni. Per riuscirci, le classi potranno rivedere il calendario scolastico, aggiungendo giornate di lezione rispetto a quello standard, e potranno anche allungare l’orario settimanale proprio in virtù della flessibilità didattica e organizzativa prevista dall’autonomia scolastica e, ovviamente, della sperimentazione. 

A controllare il regolare svolgimento di questa prima fase sperimentale sarà proprio viale Trastevere che, tramite le sedi territoriali degli uffici scolastici regionali, invierà costantemente gli ispettori per verificare che non ci siano perdite in termini di offerta formativa.

SENZA TAGLI
Non solo, il Miur assicura anche di voler rispettare l’assetto degli organici così come sono oggi: è stato proprio questo rischio, in passato, a scatenare l’opposizione dei sindacati che non accetterebbero mai la riduzione di un anno di studi se coincidesse con il taglio del numero dei docenti.

Le proteste esplosero infatti tra il 2013 e il 2014 quando il Miur autorizzò la sperimentazione agli istituti statali Orazio di Bari, Garibaldi di Napoli e Telesi di Telese Terme e agli istituti paritari Olga Fiorini di Busto Arsizio, San Carlo di Milano, Guido Carli di Brescia, Esedra di Lucca e Visconti di Roma. L’ex ministra Giannini aveva provato a rilanciare la sperimentazione ma poi tutto si arenò. Ora l’iter del decreto va avanti e, dopo il via libera accordato dal Cspi, potrebbe arrivare in classe il diploma in 4 anni di scuole superiori.

Una riduzione di anni che andrebbe ad allinearsi, in parte, con il diploma a 18 anni adottato in molti Paesi europei tra cui Austria, Belgio, Francia e Regno Unito, Paesi Bassi, Grecia, Cipro, Malta, Croazia, Polonia e Portogallo. Il diploma si consegue invece a 19 anni nelle scuole, oltre che italiane, anche in Bosnia, Norvegia, Bulgaria, Germania, Estonia, Irlanda, Romania, Serbia e Lussemburgo, Svezia e Ungheria. 

 
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