Sospeso - e a rischio revoca di licenza invece - il picchiatore che lunedì davanti alla statua del Tritone, ha spedito all’ospedale Antonio Cavallaro, l’automobilista 64enne che aveva fermato l’auto con a bordo il figlio disabile, per acquistare alcune medicine in farmacia, attualmente ricoverato all’ospedale.
LE SEGNALAZIONI
Sono centinaia le segnalazioni delle associazioni consumatori finite all’ufficio del Comune che si occupa delle licenze, cui si aggiungono quelle di polizia locale, polizia di Stato e carabinieri. Nel 2013 le notizie di violazioni lavorate dagli uffici comunali sono state 3322, di cui 477 archiviate, 2612 a cumulo (in questo caso la pena è unica ed è pari alla pena relativa alla violazione più grave) e 233 sanzionate singolarmente. Ci sono stati casi di vere e proprie truffe, con importi richiesti particolarmente esosi, corse con tassametri spenti, richieste di tariffe fisse (solitamente durante i weekend nelle ore notturne a Trastevere o all’Eur, dai 20 ai 30 euro a corsa). Corse da e per Fiumicino a tariffe superiori a quelle stabilite. Cattive abitudini condannate dalla maggior parte dei tassisti onesti. Ma a sentire il Comune poco si può fare, nonostante il regolamento deliberato nel 2011 dall’assemblea capitolina, preveda all’articolo 35 la «sospensione della licenza taxi in alcuni casi gravi in cui vi sia da tutelare l’interesse pubblico». Il rischio per l’amministrazione, infatti, è che il tassista «punito» faccia ricorso al Tar - spiegano dagli uffici - o addirittura «chieda i danni, vista la fumosità della legge in materia, come è già accaduto in passato». Sotto accusa la legge regionale che regola il settore, criticata ieri dall’assessore comunale Guido Improta. L’unica possibilità di revocare una licenza a un tassista è aver maturato una condanna definitiva superiore a 24 mesi. L’iter è molto complicato, spiegano dal Comune. E non importa che l’autista sia un violento o con problemi di droga o di alcol, visto che spesso i comportamenti aggressivi sono associati all’uso di sostanze psicotrope.
I TURISTI
«Serve un cambio normativo», rilancia Alessandro Genovese, in rappresentanza dei tassisti di Ugl, Federtaxi Cisal, Fit Cisl, Uil, Ati, Usb e Associazione di Tutela Legale Taxi. Che non lesina critiche all’assessore che aveva invocato la sospensione della licenza per il tassista-picchiatore. «Sono frasi di circostanza», dice. Basta osservare cosa accade quotidianamente presso i punti turistici più sensibili della città, aggiunge Genovese, «dove un manipolo di tassisti disonesti, da anni agiscono indisturbati in attesa del turista da spennare».
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