Due hub industriali e rilancio delle fiere: piano da 1,7 miliardi

Due hub industriali e rilancio delle fiere: piano da 1,7 miliardi
di Andrea Bassi
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Venerdì 24 Novembre 2017, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 13:31

Diciannove progetti per un valore di quasi 1,7 miliardi, con risorse già individuate e disponibili per 1,25 miliardi di euro. Sono le gambe sulle quali, dopo poco più di un mese di lavoro, si reggerà il tavolo “anti-declino”, il piano industriale che nelle intenzioni dovrà dare una “scossa” a Roma, voluto dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che è riuscito nel non facilissimo compito di far collaborare amministrazioni di colori diversi, dalla giunta grillina guidata dalla sindaca Virginia Raggi, alla Regione presieduta dal Dem Nicola Zingaretti. La carne messa al fuoco è tanta. Da oggi i progetti entrano nella fase operativa. 

GLI EFFETTI
Alcuni effetti concreti si sentiranno subito. Ieri il ministero dello Sviluppo e la Regione, hanno firmato un protocollo d’intesa che destina 10 milioni di euro del fondo di garanzia per l’accesso al credito alle imprese di Roma e del Lazio. Risorse che permetteranno alle banche di erogare credito agevolato per 100 milioni circa. Ma se all’interno del “piano industriale” per la Capitale è possibile individuare un filo conduttore, è quello dell’innovazione. Nasceranno due “hub”, due poli di eccellenza: uno nella ricerca biomedica, l’altro nell’industria aerospaziale. Il modello a cui si guarda nel primo caso, è il Catapult Stevenage inglese, un centro di eccellenza che si occupa di terapie geniche. Quello romano si occuperà di biomedica e terapie innovative sfruttando il polo farmaceutico laziale. Quello aerospaziale avrà l’obiettivo di reindustrializzare la città nel segmento dell’altissima tecnologia, con la creazione anche di un dimostratore tecnologico di sistemi satellitari integrati. A dimostrazione che tutto si tiene, Roma ospiterà l’unica fiera nazionale di industria 4.0. Un filone nel quale si inserisce anche il progetto di «retention» delle grandi imprese, ossia una serie di iniziative per trattenere i principali gruppi sul territorio. Ieri Calenda, dopo il tavolo, ha incontrato i rappresentanti di un centinaio di aziende che hanno subito indicato una serie di criticità. Gli operatori di tlc, per esempio, hanno fatto notare come un regolamento comunale del 2015 impedisca di fatto l’arrivo a Roma del 5G, la tecnologia a banda ultra larga per i cellulari. 
Diversi i progetti poi sull’innovazione e l’attrattività. Tra quelli messi in cantiere anche un “welcome package”, un pacchetto di benvenuto, fino a 20 mila euro per studenti o imprenditori che decidono di insediarsi in aree periferiche o degradate. Alla stazione Termini, invece, nascerà uno spazio di co-working e learning center per le start up. Nutrito anche il pacchetto per la sicurezza e il decoro. Il ministero dello Sviluppo collaborerà con il Comune contro i tavolini selvaggi, mettendo a disposizione personale per smaltire le pratiche arretrate. Per i trasporti il piano prevede l’acquisto di 520 nuovi autobus ecologici, ma anche l’installazione di 50 varchi per le multe automatiche sulle corsie preferenziali e semafori intelligenti per dare la priorità ai bus. Industria 4.0 farà il suo accesso anche nel turismo, i Fori imperiali diventeranno un sito a «realtà aumentata». C’è un complesso piano di rilancio sportivo del quadrante Nord di Roma, che comprende il Foro italico, il Flaminio, Villa Borghese e il bacino del Tevere. Ma anche la riqualificazione energetica di 250 scuole e la partecipazione ai bandi di assegnazione di 50 fiere ancora in itinere. 

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