IL SISTEMA
La denuncia punta i riflettori su un autentico sistema di turismo abusivo, che sembra si sia diffuso capillarmente sul territorio, approfittando, come evidenzia il documento, del clima di illegalità impunita. Tre sono i principali forme di abusivismo: «Gente di varia nazionalità, in gran parte degli Stati Uniti e dei paesi asiatici, senza nessun permesso. Quelli che fanno finta di rientrare nella norma della “prestazione temporanea”, che sono guide nel loro paese e dovrebbero venire in Italia solo saltuariamente, senza avere qui domicilio né residenza. Infine quelli che hanno una abilitazione in altre Regioni italiane ma vengono a lavorare a Roma anche nei siti dove potrebbero lavorare solo le guide del Lazio». Ad alimentare questo sistema sono agenzie turistiche e Tour Operator ben noti nel mercato internazionale con sede in uno dei paesi dove si pagano meno tasse: «Preferiscono usare una persona abusiva pur di pagare 50-70 euro in meno». I conti rispecchiano le strategie: dai 50 ai 240 euro le tariffe esentasse delle guide abusive, a fronte dei 135/240 lordi delle guide con tesserino, il loro «bollino di qualità».
LE RESPONSABILITÀ
La responsabilità grava sulla politica. «Le professioni sono materia statale, eppure manca una legge sul turismo e il Mibact in due anni ha partorito solo un decreto che norma solo visite in alcuni siti», dice la Ruggiero. Non solo. Con lo smantellamento dell’ente Provincia, è l’Agenzia regionale del Turismo che ha ereditato la gestione in materia turistica, dalle professioni turistiche alle agenzie. «Eppure - commenta Ruggiero - nel sito ufficiale della Regione Lazio, a proposito di guide turistiche, compaiono dati sbagliatisi: si legge “l’abilitazione alla professione di guida turistica è valida su tutto il territorio nazionale” e manca la specifica che nei “siti protetti” possono spiegare solo le guide del Lazio». Al Comune la situazione è paradossale: «È l’unico ente con una polizia locale contro gli abusivi, ma i loro sforzi sono vanificati dal frazionamento delle competenze - incalza Ruggiero - Per esempio non possono entrare e multare gli abusivi dentro il Palatino». Insomma, con l’esposto arriva l’appello: serve un chiarimento delle deleghe e delle competenze fra Regione e Comune.
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