Roma, boom di divorzi low cost in Comune: bastano 16 euro per mettere la parola “fine” al matrimonio

Roma, boom di divorzi low cost in Comune: bastano 16 euro per mettere la parola “fine” al matrimonio
di Alessia Maran
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Martedì 5 Maggio 2015, 00:25 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 17:38
È corsa al divorzio. All’Urp, l’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Anagrafe di via Petroselli, in coda ci sono solo uomini e donne che cercano informazioni o vogliono prenotare un appuntamento per mettere la parola “fine” al loro matrimonio. Funziona così: se non ci sono figli minori o maggiorenni non autosufficienti, non ci sono passaggi di proprietà da discutere e, soprattutto, si è d’accordo per volere la separazione o il divorzio, allora basta compilare un modulo prestampato, pagare appena 16 euro, tornare dopo 30 giorni per confermare questa volontà e dirsi finalmente «ognuno per la sua strada».



GLI ALIMENTI

Con una novità: proprio in queste ore è arrivata l’interpretazione ministeriale che rende possibile il divorzio low cost anche nel caso in cui ci siano da decidere (o modificare) gli alimenti. Il Comune di Roma, dopo Bari, è stato il secondo a recepire la delega di legge di novembre sulla semplificazione del processo civile e il 17 dicembre all’ombra del Cupolone è stato firmato il primo divorzio. A oggi sono 510 gli accordi portati davanti all’Ufficiale di Stato Civile, di cui 206 di separazione e 124 di divorzio; altri 157 attendono la conferma per essere esecutivi, 49 sono gli appuntamenti già fissati per aprire la pratica. Il tutto a fronte di 1800 tra separazioni e divorzi che il Tribunale di Roma aveva annotato in tutto il 2014. «Le domande sono continue e il trend è in crescita man mano che le coppie sanno di questa opportunità - spiega Angelo Ottavianelli, direttore dell’Anagrafe - Con il “divorzio breve” che entrerà in vigore tra poco, poi, le richieste saranno ancora più numerose. Per questo abbiamo già potenziato l’ufficio, passando da 3 impiegati a 5 più un capo servizio e presto arriveranno ulteriori rinforzi».



«È grazie alla rivoluzione dei servizi anagrafici partita a gennaio - aggiunge il vicesindaco Luigi Nieri - e gli uffici aperti con orario continuato fino alle 18,30 che possiamo garantire quest’importante semplificazione burocratica utile ai cittadini».



STRATAGEMMI

Altra procedura semplificata introdotta da novembre è quella delle “convenzioni di negoziazione obbligatoriamente assistita”, che riguardano separazioni e divorzi non consensuali che avvengono stragiudizialmente, grazie a un accordo trovato con l’aiuto degli avvocati. Finora sono state poco più di 200 le trascrizioni. «In questo caso ci sono di mezzo proprietà da dividere o dei figli da mantenere o una parte più debole che deve essere tutelata - aggiunge Ottavianelli -. Nella consensuale, sono i nostri impiegati a dovere assolvere un compito per cui c’è bisogno di una particolare sensibilità. Spesso accade che le coppie arrivino qui pensando di cavarsela con 16 euro e poi di vedersela tra di loro “per sistemare le cose”. C’è chi ha dichiarato che il figlio maggiorenne è autosufficiente solo perché all’Università ci va con mezzi propri. Invece, dobbiamo fare capire loro che una volta modificato o stabilito un atto di separazione o di divorzio, quel che si è dichiarato è impugnabile solo attraverso una causa civile, molto più lunga e costosa di un divorzio in tribunale».

All’Urp chiamano il numero 36. Marco, 42 anni, commerciante di Trastevere, ha il 37: «Non mi pare vero di potere chiudere una volta per tutte questa storia con soli 16 euro - dice mostrando il numeretto strappato dall’eleminacode - Quando un mio amico me l’ha detto non ci credevo, l’avvocato mi aveva chiesto duemila euro».



«Bene velocizzare i termini, ma non da stracciare un matrimonio in trenta secondi - dice Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti - a volte ci si lascia con una firma e poi si sta male per anni. Anche per questo la maggior parte dei coniugi cerca ancora l’assistenza di un legale che li aiuti e li consigli, che li “accompagni” in questo percorso di vita. Motivo per cui abbiamo chiesto che il Comune metta a disposizione delle coppie uno sportello informativo con un giurista e uno psicologo a cui i coniugi possano fare riferimento».

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