Riccardo Chailly: «Porto la classica tra la gente»

Riccardo Chailly
di Rita Vecchio
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Lunedì 13 Giugno 2016, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 13:49
MILANO - «La sinfonica ha aperto le porte del teatro classico e arriva in piazza. Per tutti». Sono queste le parole di Riccardo Chailly che ben sintetizzano la quarta edizione di Concerto per Milano di ieri sera nel programma dei concerti gratuiti per beneficenza di Open Filarmonica, nella splendida cornice di piazza Duomo. Ben 45mila gli spettatori. Tra il pubblico, il sindaco uscente Giuliano Pisapia e il candidato al ballottaggio Sala. Un evento non solo di numeri.

Sul palco, per la prima volta a Milano con la Filarmonica, Martha Argerich che torna dopo ventidue anni a collaborare con la Scala, dopo l’esecuzione nel 1991 delle tre Sonate di Beethoven con Maisky e nel 1994 del Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Beethoven con la Deutsches Symphonie Orchester Berlin diretta da Vladimir Ashkenazy. Argerich, peraltro, tornerà a suonare con la Filarmonica (questa volta al Teatro alla Scala) il prossimo 7 novembre, all’inaugurazione della stagione diretta da Daniel Barenboim.

Ieri sera, è stata lei la protagonista indiscussa: applausi (tanti) per il Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore di Ravel, cardine del suo repertorio di cui si fa memoria dell’incisione con Claudio Abbado. Concerto per Milano è stato anche occasione per festeggiare il suo 75esimo compleanno. A precederla nelle edizioni scorse, Stefano Bollani con la musica di Gershwin, Solonen con il pianista Lang Lang, del wunderkind del violino David Garrett. 
 
Il concerto è stato trasmesso in diretta da Rai Cultura su Rai5, da Arte tv nei paesi francofoni, in Cina e i Giappone, evidenziando l’internazionalizzazione della Filarmonica che, portando con sé l’identità tutta italiana, si accinge a calcare i palcoscenici esteri più prestigiosi con quasi 30 concerti. Hanno aperto le note de L’Apprendista stregone, scherzo sinfonico di Paul Dukas su testi di Goethe, celebre anche per l’episodio del film di Walt Disney Fantasia e ha chiuso il Bolero di Ravel: in mezzo, dopo l’esecuzione della Argerich, la Suite de L’Oiseau de feu di Igor Stravinskij. Tutto sotto l’aurea direzione di Riccardo Chailly che così commenta l’evento:

La musica sinfonica in piazza. Cosa ha rappresentato questo evento? 
«Un segnale di apertura e di aggregazione che ha un significato che va oltre il valore didascalico. Per Milano, ma non solo. Significa portare la grande musica e il repertorio sinfonico della fine del 1800 e del 1900 alla gente. A un pubblico eclettico, che resta attentissimo, concentrato e in silenzio, nonostante ci si trovi in un luogo aperto. Un pubblico che chiede e ha chiesto i bis. Noi, non a caso, abbiamo scelto Jukebox da La Strada, suite dal balletto di Nino Rota. Un concerto che ben si inserisce all’interno di un percorso musicale che ho iniziato con la Filarmonica».
 
Lei e Martha Argerich siete stati per la prima volta insieme qui a Milano con la Filarmonica della Scala. 
«È un sodalizio artistico consolidato da più di trent’anni. Questo concerto lo abbiamo eseguito a Berlino. E con lei ci ritroveremo il prossimo 2 ottobre per il debutto alla Philarmonie di Parigi. La Filarmonica nasce come orchestra sinfonica e siamo molto contenti di potere suonare con un’artista di calibro internazionale come lei».

Come sono stati scelti i brani in programma? 
«All’insegna di una idea che voleva musiche brillanti ma nello stesso tempo popolari. Che piacessero a tutti. Ho chiesto a Martha e, mantenendo come punto focale Ravel al centro del programma, abbiamo scelto Bolero, e le due partiture de L’Apprendista stregone di Paul Dukas e la Suite de L’Uccello di fuoco di Igor Stravinskij. Brani che hanno segnato la musica. E qui, l’interpretazione sinfonica del mondo impressionista».

I prossimi appuntamenti? 
«Dal prossimo 21 agosto e per tutto il 2017, sono 27 i concerti in tutto il mondo con la Filarmonica organizzati in tre tournée (ndr. due con Riccardo Chailly e una con il direttore Myung-Whun Chung). Partiamo dal Festivalzelt di Gstaad, e poi Salisburgo, Verona (ndr. il 22 settembre al Teatro Filarmonico) solo per citare alcune città, con un programma tutto italiano che include la Sinfonia in re maggiore di Cherubini, l’Ouverture e il balletto Le quattro stagioni dai Vespri Siciliani di Verdi. E poi, i concerti con solista, con Daniil Trifonov, con Martha Argerich e con Beatrice Rana, solista a Torino (ndr. il 20 settembre per Mito SettembreMusica). In programma la Manfred-Ouverture e il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Schumann.
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